Si è svolto nel pomeriggio dieri, Martedì 22 ottobre, nella sala Fanfani di palazzo del Pegaso a Firenze, il convegno "Gli occhi della ragione. Badia di Prataglia, 13 aprile 1944". Un convegno che aveva l'obiettivo di onorare la memoria della guardia forestale Mario Battisti che il 13 aprile 1944 riuscì a fermare le truppe naziste evitando una strage a Badia di Prataglia, proprio nello stesso giorno in cui altri innocenti venivano uccisi a Vallucciole, nel Casentino.
Nel corso del convegno, hanno preso la parola il Vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci, il sindaco di Poppi e Presidente dell'Unione dei comuni montani del Casentino Federico Lorenzoni, Pier Angelo Bonazzoli a rappresentare la Banca della Memoria del Casentino, Paolo Romanelli che fa parte del direttivo Anpi di Bagno a Ripoli ed è l'autore della ricerca su Mario Battisti, la figlia di Mario Battisti, Andreina Battisti e infine Paola Ciampelli del corpo carabinieri forestali.
Ha detto Casucci: “Sono molto contento, ringrazio l’Ufficio di presidenza per aver accolto la mia proposta in ricordo di Mario Battisti. Quest’anno ho percorso in lungo e in largo il territorio aretino per ricordare i drammatici avvenimenti di ottanta anni fa. Ricordiamo il Talmud: ‘chi salva una vita, ha salvato il mondo intero’. Cerchiamo di fare in modo di non dimenticarci di fatti come questo. Bene ha fatto il Comune di Poppi, che ha saputo presentare questa storia in modo che potesse essere conosciuta anche nelle scuole”.
Nel corso dell'evento, che ha voluto onorare l'eroismo di Battisti, a ottant'anni di distanza da quel gesto di altruismo che fu decisivo nell'evitare una strage di civili come quelle che contemporaneamente stavano accadendo a Vallucciole e in altre località casentinesi, è stato proiettato un video con il racconto del partigiano Pasquale Donati, detto 'il moro'.
“È necessario divulgare la memoria di questi eventi. Quest’uomo ha salvato 54 persone, con il suo valore e il suo coraggio, e sarebbe stato sufficiente ne avesse salvate anche soltanto una. La divulgazione è importante, andiamo anche nelle scuole”. Queste le parole di Paolo Romanelli.
Ha aggiunto Pier Angelo Bonazzoli: “La Banca della memoria dell’Unione dei Comuni montani del Casentino è un archivio audiovisivo che raccoglie centinaia di ore di racconti di vita. La storia di Mario Battisti è un atto eroico che vogliamo ricordare e far conoscere”.
E' stato significativo, nel corso della giornata, il commosso ricordo della figlia di Mario, Andreina Battisti: "Una persona normale chiamata ad aiutare e a salvare più di cinquanta persone. - ha raccontato - Uscì di casa senza sapere cosa stesse succedendo, si mise a parlare in tedesco con il capitano che si trovò di fronte, ebbe il coraggio di controbattere e riuscì a salvare tutte quelle vite. Una cosa bellissima, nello stesso giorno in cui purtroppo altri furono uccisi a Vallucciole e in tutta l’area del Casentino”.
“Questa storia dice tanto della nostra terra. – ha concluso il sindaco Federico Lorenzoni – Sono vicino ad Andreina, mia madre è di Gorizia, ha vissuto una vicenda analoga durante la Seconda guerra mondiale. Dobbiamo sempre mantenere la memoria di questi gesti eroici, che costituiscono un esempio per le giovani generazioni. La nostra popolazione si trovò al centro della linea gotica, pagandone pesantemente il prezzo. Quello che accadde a Vallucciole e altrove poteva accadere quel giorno anche a Badia Prataglia e invece grazie a Mario Battisti tanti giovani di allora hanno continuato a vivere”.