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Premi ai funzionari pubblici per fare quello che devono fare.

Il nostro lettore Marco Nardini ci invia le proprie riflessioni

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Soldi Soldi © Marek Studzinski
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Il senato ha approvato un emendamento al PNRR che prevede un premio ai funzionari pubblici che salderanno le fatture commerciali entro 30 giorni. La questione in sè, seppure anomala, non ha molta importanza. E' probabile che ci sia stata una manina che ha scritto questa cosa per inbonirsi il consenso elettorale delle imprese che fanno prestazioni agli enti pubblici. Disdicevole ma tollerabile.

Ha invece moltissima importanza ciò che la questione denota, ossia un atteggiamento culturale diffuso. A tutti i livelli, in tutti gli ambiti (anche in quello privato e non solo nel pubblico) in ogni soggetto (datori di lavoro, lavoratori, sindacati...) è evidente che si tende a premiare chi fa quel che deve. E' un modo di operare che crea danni enormi alla collettività.

Il "condizionamento operante" di Skinner ha quasi un secolo di vita, è scientificamente dimostrato e consolidato. La teoria si basa sui rinforzi, positivi e negativi, e dimostra che il comportamento può essere condizionato con la somministrazione adeguata di premi e punizioni. E' evidente che un premio lo si deve somministrare a chi fa qualcosa in più del dovuto, e una punizione a chi fa meno del dovuto. E' altrettanto evidente che pagare le fatture entro i termini dovuti è qualcosa di dovuto, non qualcosa di più del dovuto, quindi in un caso simile non dovrebbe essere somministrato alcun premio, andrebbe invece somministrata una punizione a chi paga dopo il termine dovuto.

Ripeto: la questione qui presa ad esempio non ha in sé molta importanza, anche perché i tempi medi di pagamento delle fatture non superano i 60 giorni, tempi che nei rapporti fra i privati sono ottimali per chi esegue le prestazioni. Il rilievo maggiore che si può fare è che in questo modo c'è il rischio che i funzionari, per ottenere il premio, paghino anche in assenza dei presupposti necessari.

Ma la questione è invece rilevantissima per ciò che implica sul costume, sul comportamento degli attori (dirigenti pubblici, lavoratori, sindacati...) i quali, in questo modo, maturano il convincimento di avere diritto ai premi non solo per fare qualcosa in più del semplice dovuto ma anche per fare solamente il dovuto, e di conseguenza a non dover subire punizioni se fanno qualcosa in meno del dovuto.

Marco Nardini

 

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