19 MAR 2025
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Una spiaggia in Piazza Pitti, per il SI al referendum del 17 Aprile

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Una spiaggia in Piazza Pitti, per il SI al referendum del 17 Aprile Una spiaggia in Piazza Pitti, per il SI al referendum del 17 Aprile © n.c.
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Questa mattina (sabato 2 aprile) alle 12 Piazza Pitti è diventata una spiaggia: mare, ombrelloni, pesci gonfiabili, boe e sdraio hanno dato vita ad un coloratissimo e vivace flash mob in difesa del mare e della spiaggia.

L’idea è spiegata da Marco Catellacci- portavoce del Comitato fiorentino per il Sì al referendum: 

“abbiamo portato una protesta creativa e ironica, abbiamo riprodotto una spiaggia in Piazza Pitti per rispondere all’arroganza del governo che sta svendendo il mare ai petrolieri per degli interessi personali, come dimostrato da recente caso della Ministra Guidi. Noi vogliamo rispondere, in modo assolutamente pacifico, che se il mare è stato svenduto ai petrolieri allora noi dovremmo portare per forza le spiagge in città. Siamo qua con centinaio di persone in costume con canotti e racchettoni. Abbiamo fatto quello che faremo un 15 d’Agosto anche se in realtà è il 2 Aprile”.

Questa iniziativa rientra nelle svariate attività organizzate fino al 17 Aprile, giorno della votazione per il referendum, dal Comitato Vota Si per fermare le trivelle di Firenze. La prossima, hanno anticipato gli organizzatori, sarà il 10 aprile e sarà una Critical Mass ossia un una “passeggiata in bicicletta” per il centro storico di Firenze. Ma tante sono le iniziative che animeranno la città per sensibilizzare e informare sul “mondo del petrolio”.

Come sottolineato da Miriam Amato – Consigliera Comunale di Alternativa Libera Firenze -

“permettere alle compagnie petrolifere di rimanere senza limiti temporali in alcune zone marine è come autorizzarli a non smantellare le piattaforme, anche quando rimarranno che carcasse in mezzo al mare. L’impatto ambientale dell’estrazione del petrolio è comprovata, non ci sono elementi a supporto per giustificare ulteriori deroghe se non la volontà esplicita di favorire l’energia fossile a discapito delle rinnovabili”. 

Lorenzo Cecchi – Presidente di Legambiente Firenze- ha ricordato che l’ iniziative è necessaria “per rispondere con ironia alla strategia della non informazione che sta puntando all’astensione su un tema importantissimo su cui i cittadini sono chiamati a votare”.

Per i sostenitori del “SI” il rischio più grande è non riuscire a raggiungere il quorum a causa della disinformazione della cittadinanza sulla votazione del 17 Aprile.

Mercoledì 30 Aprile, la regione Toscana nel BURT (Bollettino Ufficiale Regione Toscana) ha dichiarato in proposito al Referendum del 17 Aprile:

“la pratica delle trivellazioni per la ricerca di petrolio e gas rappresenta una scelta di produzione energetica oramai obsoleta, basata su fonti non rinnovabili, nociva per l’ambiente e, comunque, insufficiente per risolvere la nostra dipendenza dall’estero poiché, come ha ammesso lo stesso Governo, le riserve accertate di petrolio nei mari italiani equivalgono a 7-8 settimane di consumi nazionali e potremmo estrarre gas per soddisfare i consumi di 6 mesi- inoltre-  l’estrazione tramite trivelle offshore presenta un alto indice di pericolo per l’ambiente marino- e - l’attività delle grandi compagnie petrolifere non procura al Governo un aumento significativo degli introiti fiscali, poiché tali compagnie si avvalgono di franchigie e royalties tra le più basse al mondo, e non hanno nemmeno importanti ricadute occupazionali, al più nell’ordine di poche decine di unità, quando il rapporto tra investimenti è occupazione generata, per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, è incomparabilmente superiore”.

Infine considerando le pesanti ricadute negative su attività "sia dal punto di vista estetico, sia ambientale, all’ecosistema marino” e basandosi su “gli studi scientifici che dimostrano una pesante riduzione delle catture per numerose specie ittiche, con decrementi che possono oscillare tra il 20 e il 70 per cento”, la Regione ha dichiarato di “mettere a disposizione tutti i canali di informazione pubblica a propria disposizione per mettere al corrente la cittadinanza dell’imminente appuntamento referendario, informandola adeguatamente sul contenuto dei quesiti”.

Hanno collaborato all’iniziativa varie realtà tra cui Comitato No tunnel Tav, il laboratorio politico “Perunaltracittà”, Legambiente, Arci Firenze, i partiti Sel, M5S, Alternativa Libera ma soprattutto tanti cittadini.

 

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