Il rendiconto generale per l’anno finanziario 2023 della Regione Toscana ha riportato 24 voti favorevoli del Partito democratico e Italia Viva e 13 voti contrari di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e gruppo Misto – Merito e Lealtà. A illustrare la relazione il vicepresidente della commissione Controllo Andrea Pieroni (Pd).
“Il Rendiconto generale – ha detto Pieroni – costituisce un vero e proprio ‘giacimento’ di informazioni, utili sia per esprimere un giudizio sulla gestione, sia per migliorare ed adeguare l’attività di governo ed amministrativa dell’Ente Regione. È il documento che traduce in termini contabili i risultati della gestione, realizzata in esecuzione degli atti della programmazione, oltre a costituire – come dice la Corte dei Conti – il momento più alto di compimento del circuito democratico”.
È opportuno sottolineare in primis come rispetto al testo originario, – in sede di predisposizione del giudizio di parifica al Rendiconto – per recepire le indicazioni formulate dalla sezione di Controllo della Corte dei Conti, attraverso due emendamenti presentati dalla Giunta regionale si è reso necessario accantonare dal risultato di amministrazione del 2023 l’importo di 35,09 milioni di euro attraverso risorse regionali correnti. Questa somma è corrispondente alla spesa sostenuta dal fondo sanitario 2023 per la compartecipazione agli oneri di ammortamento dei mutui per il finanziamento di investimenti sanitari.
In sintesi alcuni macro dati: il risultato amministrativo dell’esercizio 2023 ha chiuso con un saldo finanziario positivo di 977 milioni e 899 mila euro, in aumento rispetto all’esercizio precedente quando l’avanzo era di 533 milioni e 955 mila euro. Rispetto alle previsioni inziali occorre ricordare che nel 2023 sono state approvate quattro leggi di variazione al bilancio di previsione, compresa la legge di assestamento, e 14 atti amministrativi di variazione di competenza della Giunta regionale. Per quanto riguarda il rapporto tra previsioni iniziali e stanziamenti definitivi, in termini di competenza siamo passati da 16 milioni e 242mila della previsione iniziale a circa 20 milioni e 200 mila degli stanziamenti definitivi, con una variazione perciò di quasi 4 milioni di euro.
Nel merito delle entrate è da rilevare l’aumento di quelle regionali di 454 milioni rispetto al 2022, con una diminuzione dell’Irap da 1829 a 1784 (-44 milioni), l’addizionale Irpef che passa da 724 a 914 (+189), e le tasse automobilistiche da 427 a 433. Sul fronte delle spese si registra un aumento di 1051 milioni rispetto al 2022. Il rapporto tra impegni e stanziamenti è stato in media del 70,29 per cento, con una punta del 97,48 sulla missione tutela della salute; mentre il rapporto tra pagamenti e impegni dell’85,74 per cento, con punte del 91,17 sulla missione istruzione e diritto allo studio. I residui passivi si sono assestati a 3948 milioni di euro. Proseguendo con altri dati: nel 2023 le somme accertate derivanti dall’attività di contrasto all’evasione fiscale sono ammontate a 251,5 milioni di euro, mentre l’incassato è stato pari a 159,10 milioni, in aumento rispetto ai 142,7 del 2022.
Pieroni ha ricordato come nel 2023 siano “state trasferite al bilancio della sanità risorse straordinarie per oltre 175 milioni di euro e nel corso di questo anno alla cassa sanitaria sono stati riversati già 152 milioni di euro, a testimonianza del fatto che il pur lieve incremento del fondo sanitario nazionale non sia più sufficiente a coprire l’aumento dei costi del servizio sanitario”. Una riflessione poi “sul fatto che la mancata parifica della Corte dei Conti riguarda la cifra di circa 17milioni di euro, a fronte di valori finanziari rendicontati pari a oltre 14 miliardi di euro e che in ogni caso, il risultato di amministrazione che, sempre a detta della Corte dei Conti, costituisce l’oggetto principale del giudizio di parificazione, e che evidenzia lo stato di salute dell’Ente Regione, presenta per il 2023 un risultato positivo pari a 977,90 milioni (quasi 1 miliardo!) ben superiore a quello degli anni precedenti”. Da rilevare poi, “come il risultato di amministrazione complessivo registri un disavanzo sostanziale pari a 1,218 miliardi/euro, in calo del 14,32% rispetto al 2022 e del 21,34% rispetto al 2021. Oltre la metà del disavanzo regionale deriva dal cosiddetto DANC (debito autorizzato non contratto)”.
Riguardo alla spesa del personale,” a lordo degli oneri accessori ammonta a 183, 44 milioni/euro, e si attesta come valore soglia al 7,66%, ben al di sotto del limite di legge pari all’11,5%”. Sulle partecipate societarie, “33, di cui 18 partecipazioni dirette e 15 indirette; i percorsi di razionalizzazione e di liquidazione in atto determinano inevitabilmente una riduzione del valore di tali partecipazioni, che si concentra prevalentemente su due società: Fidi Toscana e Terme di Montecatini, mentre Sviluppo Toscana aumenta in valore”. Fonte originale Regione Toscana