Un defibrillatore DAE (Defibrillatore semiautomatico esterno) ad alta tecnologia, preciso e sicuro, è stato donato dal Cral Ausl Toscana Centro alle cure territoriali della zona sud-est fiorentina. La consegna del dispositivo salvavita è avvenuta ieri mattina nella Palazzina accanto all’ospedale Santa Maria Annunziata alla presenza del direttore di presidio, Andrea Bassetti. “Ringrazio a nome del direttore generale dell’Azienda – ha detto Bassetti - per questa donazione importante per la nostra integrazione ospedale territorio e per garantire ai pazienti le necessarie cure sul territorio ed evitare inappropriatezza anche sull’ospedale”.
Hanno partecipato alla consegna dell’apparecchio il presidente CRAL Aziende Sanitarie, Andrea Tognetti, il Coordinatore Sanitario di zona fiorentina sudest, Antonio Tocchini, il direttore Assistenza Infermieristica zona fiorentina Sudest, Patrizia Grassi e l’infermiere Coordinatore Cure Primarie Presidi Territoriali del Chianti, Cristina Fossi. “Il defibrillatore – ha sottolineato il presidente Tognetti – è donato dal Cral ma di fatto da tutti i soci che sono dipendenti della sanità e che dimostrano una grande sensibilità per il territorio. Siamo una grande famiglia”.
“Grazie ai soci dipendenti delle Aziende Toscana Centro, Careggi, Meyer, Ispro, Estar e Montedomini per questa donazione – hanno dichiarato la direzione territoriale e gli operatori sanitari delle Cure Primarie - che apporterà beneficio e aiuto alle persone che assistiamo a casa ogni giorno”.
L’apparecchio trasportabile e di facile uso, utilizzabile anche in ambienti non ospedalieri, permette di affidare a personale adeguatamente formato il soccorso a persone in stato di arresto cardiaco. Il DAE è un sistema di risposta in emergenza, in Wi-fI può fornire ai soccorritori un quadro completo di ciascun evento e inviare un report informativo relativo al trattamento del paziente. La tecnologia di questo sistema analizza e rileva l’eventuale necessità di defibrillare migliorando la circolazione sanguigna.
Quest’apparecchio messo a disposizione della struttura in base alle necessità, permetterà di assistere i pazienti a casa dopo la dimissione e nella fase post-acuta assicurando la continuità delle cure a domicilio come, ad esempio, le trasfusioni, che fino a poco tempo fa erano possibili solo in ambito ospedaliero e che oggi, l’Infermiere di Famiglia e Comunità, in collaborazione con il Gruppo Intervento Rapido Ospedale Territorio (GIROT), può eseguire ai pazienti non trasportabili.