La graffetta di metallo è uno di quei generi di cancelleria che, quando serve, non se ne trova una manco a morire. E più hai fretta di fissare assieme i fogli e meno hai possibilità di reperirne una.
Nell'ufficio trovi di tutto: matite, puntine, biro, gomme, post-it come se piovesse, bianchetti, evidenziatori, agende, assorbenti e supposte di glicerina... ma di graffette neppure l'ombra. Ma la provvidenza arriva sempre quando meno te la aspetti; così, nella scuola elementare di Borgo San Lorenzo, è stata rinvenuta una graffetta di metallo (oggetto più unico che raro) nel piatto del mensa.
Per fortuna, appena prima che un alunno la inghiottisse, il giovane avventore del refettorio scolastico è stato bloccato da una compagna, che ha salvato la graffetta dalle fauci del piccolo collega, evitando che questi, con la scusa di averla ingoiata inavvertitamente, se la portasse a casa dentro il proprio stomaco, sottraendo così il prezioso oggetto di cancelleria alla scuola.
È vero che ingoiare una graffetta di metallo non è il peggio che ti possa capitare in una mensa scolastica: quando i nostri pargoli avranno l'età per andare all'estero per studiare, ecco che si ritroveranno a dover evitare generi alimentari ben più pericolosi di una graffetta: negli Stati Uniti potresti annegare nell'olio delle patatine fritte, in Germania ti potrebbero servire i maccheroni conditi con crauti e wurstel, per non parlare della pizza inavvicinabile degli olandesi, che hanno l'abitudine di accompagnarla bevendo il cappuccino.
Fabio Buffa