
Oggi, mercoledì 30 agosto, si svolgerà l'udienza privata di Papa Francesco, che riceverà una rappresentanza di vittime de Il Forteto, aderenti e non all'Associazione Vittime de Il Forteto. Di seguito il comunicato della cabina di regia del Progetto Oltre, di cui Artemisia è capofila.
L'attenzione del Papa alla vicenda de Il Forteto è una notizia preziosa, un passo avanti rilevante dopo anni di pubblica disattenzione. Infatti -nonostante le due sentenze di condanna, le due commissioni di inchiesta regionali, il sostegno alle vittime voluto dalla Regione Toscana in considerazione della gravità della vicenda-il livello del dibattito è povero e l'assunzione di responsabilità della Comunità e delle Istituzioni ancora discontinua ed incerta. Da due anni un gruppo di lavoro (che vede impegnati fianco a fianco il privato sociale con il Centro Antiviolenza Artemisia -come capofila- FormAzione Co&so Network e Abitare Solidale, e il pubblico con Società della Salute del Mugello e Anci Toscana) è impegnato accanto ai sopravvissuti de Il Forteto nell'ambito del Progetto Oltre, voluto e finanziato dalla Regione Toscana. "Abbiamo ascoltato racconti di abusi e maltrattamenti che descrivono un vero e proprio mondo parallelo, chiuso, dove ciascuno, in virtù di un disegno criminale dettagliato era intrappolato in una profonda e irreversibile solitudine. Un disegno intenzionale che è stato capace di guadagnare un enorme credito all'esterno e questo ha reso ancor piu difficile l'emersione delle violenze agite". Il dolore, la rabbia, la solitudine, la vergogna conosciute nell'incontro con questi sopravvissuti sono profondi; gli esiti dei traumi a volte gravissimi. Eppure queste persone, per il solo fatto di essere uscite vive da questa esperienza, ce l'hanno in qualche modo fatta. Con una autenticità, una forza e un coraggio che stupiscono, molti di loro mostrano di volere andare oltre le vicende passate, nella costruzione di una strada nuova, con una dignità che suscita ammirazione e sostiene la speranza. "L'incontro con il Papa rappresenta un riconoscimento di grande valore e al tempo stesso un simbolo di solidarietà, impegno e speranza e un esempio per tutta la Comunità. Si può davvero guardare oltre questa dolorosa vicenda, partendo dalla convinzione che per farlo questa storia debba essere raccontata e che danni simili non possono essere elaborati e riparati in modo esclusivo dalle vittime all'interno di percorsi individuali, perché quello che è accaduto ci riguarda tutti e non si può non prendere posizione. È un impegno di tutti restituire alle vittime opportunità e fiducia"