Scarperia è un luogo turisticamente importante, attrae non solo per la sua storia, ma anche per le molte manifestazioni artistiche e culturali da vedere e godere, per la verità molto bene evidenziate. Tuttavia, questa cittadina riserva sempre qualche sorpresa.
Nel cortile del Palazzo del Vicariato del Mugello insieme agli affreschi di carattere agiografico e agli stemmi dei vicari, ci sono le insegne araldiche delle Podesterie soggette, fra le quali quella di Barberino, che risale alla metà del Quattrocento. Lo stemma è a dir poco curioso e merita attenzione, vale la pena soffermarsi sulla sua composizione e sul suo significato. Da rilevare, subito, che l'insegna, non è quella oggi in vigore nel comune di Barberino, ma corrisponde, invece, ad un antico sigillo del XVI secolo.
Un breve inciso storico anche se un po' “intricato” ci aiuta a capire. Il paesino di Mangona è posto a nord di Barberino, poco oltre i ruderi del castello dei conti Alberti, che ci ricordano l'antica potenza di questa casata sul luogo. Alla metà del Trecento il castello fu venduto ai Bardi e poco più tardi il distretto fu acquistato dalla Repubblica fiorentina per 7750 fiorini d'oro e divenne parte del suo contado.
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Amministrativamente il territorio venne inserito nel Piviere di San Gavino Adimari e quando i pivieri, di origine ecclesiastica, furono sostituiti dalle Leghe, organismi politico-militari aventi come funzione il controllo del territorio del contado, Mangona entrò a far parte della Lega di Santa Reparata a Pimonte. Questo fino al 1350, quando si rese necessario un sistema di controllo ancora più capillare e nacquero le Podesterie. Così, la vecchia lega di Santa Reparata fu inserita nella nuova Podesteria di Barberino, che si denominava “di Barberino e Mangona”. Nel catasto del 1427, Mangona contava 82 “fuochi” (unità familiare soggetta a fiscalità), contro i 75 di Barberino e i 17 di Santa Reparata. Nel Cinquecento, poi, Barberino prese il sopravvento e il nome di Mangona venne tolto.
Lo stemma affrescato sulla parte destra del cortile del Palazzo è diviso verticalmente in due campi e raffigura tre figure diverse. La prima a sinistra rappresenta Santa Reparata nella sua iconografia più classica: veste rossa con in pugno una bandiera gigliata. In basso una testa d'uomo barbuta. È la figura araldica “parlante” del comune di Barberino di Mugello, oggi rappresentata da una generica barbuta testa virile; mentre nella raffigurazione del palazzo dei Vicari, l'aspetto ieratico del volto sembra alludere direttamente a quello del Salvatore. Dunque, entrambe le figure hanno significato agiografico.
Diversa l'effigie nell'altra metà dello scudo araldico, dove è rappresentato un màngano, una macchina da guerra medievale che lanciava pietre a altri ordigni. È facile collegare per assonanza màngano a Mangona, benché per la nostra sensibilità linguistica possa sembrare manipolato, in realtà questo non ci deve sorprendere, perché in araldica, specie quella medievale più antica, la pratica dell'assonanza fra termini simili era una prassi normale. “Vox populi”, invece, attribuisce il nome a un capitano dell'esercito di Annibale cartaginese che qui fondò un nucleo fortificato, il cui nome era Magano poi corrotto in Mangona.
Comunque, lo stemma del palazzo dei Vicari di Scarperia non è irrazionale, esso riporta “segni storici” veritieri della Podesteria, dove sono evidenziate le prime tre entità politico-amministrative che la componevano: La vecchia Lega di Santa Reparata a Pimonte e i due comuni di Barberino e di Mangona, doppia sede, un tempo, della Podesteria mugellana.
La curiosa figura impressa sul muro del Palazzo dei Vicari di Scarperia, rappresenta l'unico vestigio simbolico di Mangona, quando il borgo attuale fu prima contea imperiale e poi distretto importante della Repubblica Fiorentina.
Alfredo Altieri