Borgo, il Centro Commerciale Naturale, e la polemica (a colpi di vetrofanie) tra gli esercenti. Parliamone, di domenica. La lettera di una commerciante del Centro Storico di Borgo San Lorenzo ha recentemente scoperchiato il vaso di Pandora delle polemiche che, dalla stampa locale, si sono poi trasferite su Facebook con tutta una serie di post e commenti. La lettera in questione chiedeva ai potenziali clienti di identificare i vari negozi in base al fatto se fossero aderenti o meno (e quindi in regola con le quote) tramite la vetrofania esposta. E quindi, si è detto, discriminando di fatto gli altri negozi non aderenti al Centro Commerciale Naturale Ccn. Noi, della redazione di OK!Mugello, abbiamo voluto indagare sulla polemica. Siamo andati quindi a sentire le motivazioni di alcuni commercianti; ed abbiamo chiesto loro perché non aderissero al Ccn Nel Borgo. Ricordiamo che il Centro dovrebbe raggruppare tutti i negozi presenti nel tratto di Corso Matteotti da Piazza Garibaldi fino a Piazza Curtatone e Montanara, Via Mazzini, Piazza Cavour, Piazzetta Romagnoli; ovvero il salotto dello shopping borghigiano che conta oltre 60 esercenti. Ma di questi solo circa 40 aderiscono (in maniera più o meno convinta) al Centro Commerciale Naturale. E noi siamo andati proprio da chi non esponeva la 'famosa' vetrofania. Le risposte che abbiamo ottenuto sono state abbastanza simili. In sostanza pare che i commercianti "ribelli" non si sentano più rappresentati, riscontrando (a detta loro) una gestione del Ccn molto personalistica da parte del gruppo dirigente, senza una vera volontà di aggregazione. Ci hanno fatto anche degli esempi. Iniziative, dicono, che hanno visto il coinvolgimento solo di alcuni commercianti e non di altri, progetti di comunicazione che non hanno sortito effetti se non quello di spendere soldi inutilmente (c'è chi dice anche, in forte polemica, incaricando persone "amiche" e non veri professionisti). Poi la mancanza di visione d'insieme e azioni di marketing dettate solo, accusano, dalla 'navigazione a vista'. Tutto questo avrebbe ha portato ad una mancanza di fiducia da parte di molti commercianti presenti nel centro storico. "Una situazione - ci ha spiegato uno dei commercianti - che dovrebbe portare l'attuale gruppo dirigente a porsi delle domande sulle tante disdette; che non dipendono certo solo dal versamento o meno della quota". "L'aspetto positivo scatenato dalla famosa lettera - conclude un altro esercente - a parte le cadute di stile di alcune sue parti, è stato quello di portate a galla un malcontento che altrimenti avrebbe continuato a serpeggiare nelle strade del centro generando ancora più malumori tra gli appartenenti alla categoria". Per concludere i nostri intervistati dichiarano di essere aperti ad un 'vero' confronto; che possa rimettere 'la palla al centro'; magari accompagnato da un vero cambiamento di marcia orientato alla creazione di un nuovo clima di piena collaborazione.