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CISL Scuola. Concorsi docenti, spreco di risorse e necessità di riforma

Questo scenario non solo rappresenta uno spreco significativo di risorse, ma costituisce anche una vessazione ingiustificata per i candidati...

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Firenze, 19 settembre 2024 - Il comunicato stampa della Cisl Scuola Firenze-Prato, a firma del segretario generale Claudio Gaudio, denuncia l'attuale inefficienza del sistema di reclutamento dei docenti. Nonostante il numero elevato di contratti di supplenza annuali, molti aspiranti docenti che hanno superato le prove concorsuali sono costretti a ripetere i concorsi senza che l'idoneità conseguita abbia valore per una futura assunzione. Questo scenario non solo rappresenta uno spreco significativo di risorse, ma costituisce anche una vessazione ingiustificata per i candidati degli anni 2020 e PNRR 2023. A seguire il comunicato diffuso:

Ci interessa, piuttosto, spiegare all’opinione pubblica da dove nasce questo annoso problema.

La decisione di non autorizzare le assunzioni dei docenti su tutti i posti effettivamente vacanti, ma solo su una loro parte, costringe a coprire con lavoro precario molte cattedre, per le quali ci sarebbero aspiranti che hanno affrontato e superato le prove di un concorso, ma che non potranno essere assunti. Come se non bastasse, l’idoneità ad un concorso non avrà per loro alcun valore, perché saranno costretti a ripeterloÌ il sistema che l’Amministrazione vorrà darsi.

Si tratta di un evidente spreco di risorse e di una vera e propria vessazione illogica e ingiustificata per gli idonei dei concorsi 2020, ma anche per quelli dei concorsi PNRR 2023.

Da tempo la Cisl Scuola chiede di rendere strutturale un sistema di reclutamento a doppio canale, già messo in pratica con successo da qualche anno sui posti di sostegno: l’assunzione dalle graduatorie degli abilitati che affianchi quella dai concorsi per esami.

Nel frattempo devono essere rimosse le rigidità imposte dalle regole attuative del PNRR: si autorizzi l’assunzione degli idonei nei concorsi, visto che i posti ci sono già adesso e non ha nessun senso riservarli al futuro, immaginando di continuare a bandire concorsi a raffica.

 

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