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Distruzione, Ricostruzione. Minacce al patrimonio culturale del Mediterraneo

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Distruzione, Ricostruzione. Minacce al patrimonio culturale del Mediterraneo Distruzione, Ricostruzione. Minacce al patrimonio culturale del Mediterraneo © n.c.
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In collaborazione con L’Istituto Lorenzo de’ Medici, la Fondazione Fratelli Alinari presenta: Distruzione, Ricostruzione: minacce al patrimonio culturale del Mediterraneo, una mostra virtuale curata dagli studenti del Master in Museum Studies. L’esposizione è stata inaugurata lunedì 11 maggio 2015 presso la Chiesa di San Jacopo in Campo Corbollini in Via Faenza 43 a Firenze alle ore 18,30. La mostra prende in considerazione quattro paesi del Mediterraneo che hanno visto il proprio suolo interessato da devastazioni, sia naturali, che provocate dall’uomo: Siria, Italia, Libia ed Egitto. In seguito alla minaccia della devastazione, questi paesi continuano a proteggere la propria eredità culturale promuovendo la ricostruzione e coinvolgendo la comunità internazionale in restauri di siti storici di grande rilevanza. “Destruction, Reconstruction” esplora l’impegno di ogni singolo paese nella ricostruzione della propria identità, così come l’importanza della riorganizzazione di comunità pesantemente offese dalla devastazione. Quattro sono le aree sulle quali la mostra ha focalizzato la propria attenzione: Egitto: l’ira della Natura Nonostante la reputazione di paese interamente sconvolto dai conflitti, l’Egitto ha visto la maggior parte delle distruzioni nelle sole aree urbane. Il relativo isolamento dei siti storici ha notevolmente circoscritto gli effetti devastanti delle guerre. I fattori ambientali rimandano invece alla grande preoccupazione per la tutela dei siti storici: viaggiando lungo il Nilo, in visita a celebri monumenti così come a quelli meno conosciuti, la prima sezione della mostra esplora gli effetti della devastazione, sia umana che naturale, nel corso dei secoli. Libia: minacciata, ma non sconfitta Il grande patrimonio culturale libico è stato più volte, nel tempo, minacciato, ed in particolar modo i siti archeologici. Come comunità, il popolo libico ha dovuto affrontare gli effetti della distruzione del proprio patrimonio culturale, sia per disastri naturali che per la minaccia della guerra. La sezione della mostra relativa alla Libia conduce lo spettatore attraverso i siti culturali che sono attualmente in pericolo, mostrando altresì la loro vulnerabilità nei tempi passati. Nonostante tutto, la speranza della ricostruzione è manifesta, grazie al confronto con le immagini del passato, che mostrano chiaramente quanto la Libia sia stata minacciata molte volte, ma ha sempre vinto la scommessa contro il tempo e la devastazione. Siria: crocevia di culture Fin dalla nascita delle antiche civiltà, la Siria è stata crocevia di diverse popolazioni, dallo sviluppo delle prime comunità mesopotamiche che si sono espanse fino all’Akkad, alla conquista ottomana ed oltre. Ma oltre ad essere luogo che ha visto lo sviluppo di molteplici civiltà ed imperi, la Siria è stata nei secoli luogo di evoluzione ed incontro di diversi culti religiosi, prima con la nascita degli antichi culti politeistici, fino all’evoluzione che include le tre grandi religioni monoteistiche. Lo strumento della fotografia ha permesso la visione della coesistenza di siti storici e religiosi, entrambi i quali sono attualmente minacciati, e probabili vittime di guerra. La distruzione, come effetto sia della volontà dell’uomo che della natura, è così parte della complessa storia siriana. Italia, un tempo sotto assedio, oggi rinata Dilaniata dalla guerra, l’Italia ha subito gravi danni in seguito al secondo conflitto mondiale. Molti edifici storici subirono gravi danneggiamenti, così come i paesaggi pittoreschi e le ‘città scolpite’. Il popolo italiano si è dedicato con passione alla ricostruzione del proprio patrimonio architettonico ma anche del proprio spirito, con un sempre rinnovato fervore ed un costante impegno per la tutela dell’eredità culturale italiana. L’Italia non è stata risparmiata né da disastri naturali né dalle devastazioni umane: le città italiane hanno affrontato alluvioni, incendi e calamità di ogni genere, che le hanno rese, per così dire, ‘sotto assedio’: titolo di una delle quattro sezioni della mostra che prende in esame il patrimonio culturale italiano, attraverso le immagini dell’archivio Alinari. Come conseguenza della Ricostruzione, i siti storici ed archeologici italiani sono visitati ed apprezzati ogni anno da milioni di turisti, confermando il turismo uno dei pilastri, oggi, dell’economia di molte città italiane. La mostra esplora così la via della Ricostruzione, prendendo in considerazione diverse aree mediterranee. Attraverso l’utilizzo delle testimonianze dell’archivio Alinari e relative a Siria e Liba, devastate dalla guerra, o riguardanti la ricchezza culturale dell’Egitto, la mostra intende sottolineare ulteriormente l’impegno delle forze internazionali per la tutela del patrimonio culturale di queste aree, così come il consolidamento di rapporti internazionali volti al rispetto ed alla collaborazione fra i diversi paesi in tema di tutela e protezione dei siti storici ed archeologici. La mostra   SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA: Data dell’inaugurazione: 11 Maggio 2015, ore 18,30. Luogo: Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini, Via Faenza 43, Firenze Curatori della mostra: Norman Alfe, Jordan Beatty, Lashuan Carmichael Ramos, Isaac Carreòn, Cole Fiala, Shelby Johnson, Stephanie Litton, Brandon Liddy, Ashley Neal, Tyler Ostrander Comitato Scientifico: Elisa Gradi, Massimiliano Pinucci and Emanuela Sesti. Fotografie: Archivio Alinari, Firenze Web design: Norman Alfe, Jordan Beatty, Lashuan Carmichael Ramos, Isaac Carreòn, Cole Fiala, Shelby Johnson, Stephanie Litton, Brandon Liddy, Ashley Neal, Tyler Ostrander Consulenza tecnica: Massimiliano Pinucci. Supporto tecnico: MB Vision, Marco Ferracci, Chiara Pilia. La mostra sarà visibile online, per la durata di un anno, al sito: www.alinarid2r.wordpress.com

 

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