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Economia Circolare? La Toscana laboratorio nazionale

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Economia Circolare? La Toscana laboratorio nazionale Economia Circolare? La Toscana laboratorio nazionale © n.c.
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“Economia Circolare, non è uno slogan ma una prospettiva indispensabile”, queste le parole con cui Massimo Giuliani Sindaco del Comune di Piombino e Responsabile dell’Ambiente di Anci Toscana ha aperto il seminario “Verso un’economia circolare. La Toscana laboratorio nazionale”. Condiviso in tutti gli interventi la necessità di una ristrutturazione dell’ossatura economica che modifichi i flussi di materia, cioè le modalità di approvvigionamento energetico e delle risorse. A ciò ha fatto seguito l’affermazione che l’attuale modello economico sta tramontando e ostinarsi a rispondere con le logiche di teorie economiche classiche grava esclusivamente sul tessuto sociale. Da tali premesse è stato brevemente concluso che il momento storico richieda un’innovazione culturale oltre che tecnologica, quindi educazione e ricerca dovranno interagire “per un coinvolgimento capillare della società come elemento chiave” ha concluso Giuliani. L’Europa sta lavorand ad una direttiva che omogenizzi le norme sulla gestione dei rifiuti e che supporti il mercato che potrebbe alimentarsi dalla “valorizzazione del rifiuto”. Per Alfredo De Girolamo Presidente Confservizi Cispel Toscana, le criticità sono ben radicate “ci vogliono dei segnali di prezzo chiari verso la produzione circolare” ha rimproverato agli interventi troppo fiduciosi nella nuova normativa UE. È necessario promuovere una “concorrenza a monte” e intervenire sulla parte fiscale ad esempio “diminuendo le aliquote Iva sui prodotti riciclati”. Priorità assoluta è presentare un piano strutturale e organico per poter accedere ai fondi strutturali europei che molto spesso l’Italia “si è giocata” e risultano essenziali; in quanto come spiegato da Stefano Casini Benvenuti di Irpet i finanziamenti verso questa nuovo modello di produzioni sono “titubanti” da un lato le “banche non lo ritengo un credito sicuro e i consumatori non sono propensi ai prezzi più alti”. Tale timore sarebbe attenuabile con il sistema che ha adottato l’Inghilterra del “ri-allocazione delle risorse risparmiate” ha sottolineato Marco Frey Economista alla Scuola Sant’Anna di Pisa. La Regione Toscana, ci spiega Assessore all’Ambiente Federica Fratoni, sta aggiornando il PRB- Piano Recupero e Bonifica siti inquinanti “concluderemo entro fine anno- l’approccio- si basa sul limitare al massimo il conferimento in discarica e limitare il numero delle discariche a 5 grandi impianti gestiti con massima efficienza- ma prima di giungere nella discarica, il residuo indifferenziato passa dalla” termovalorizzazione e tutta la parte che sta a monte della riduzione dei rifiuti”. Gli obbiettivi sono il 70% riciclata ma tali obbiettivi sono possibili se vi è un mercato delle materie secondarie che consente di alimentare un economia”. Per Valerio Caramassi presidente Rimateria (azienda che recupera scorie e sottoprodotti di lavorazioni industriali) la strumentazione e le possibilità ci sono manca una volontà d’ impiego.

 

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