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A cento anni dalla nascita di PierPaolo Pasolini, a Firenze la più importante retrospettiva italiana

Dal 5 marzo al 9 giugno, il Gabinetto Vieusseux, cinema Stensen, cinema La Compagnia, con il sostegno della Cineteca di Bologna e in collaborazione con il cinema Odeon dedicano all’artista un grande omaggio.

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Una rassegna per il centenario di Pasolini Una rassegna per il centenario di Pasolini © ufficio stampa
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Il 5 marzo 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini, regista, sceneggiatore, scrittore, critico e poeta italiano, oltre che pittore, drammaturgo, traduttore e docente.
Un genio ribelle, controcorrente, narratore delle periferie urbane, dei ragazzi di strada, delle persone ai margini, polemico testimone del suo tempo, dell’ipocrisia della borghesia perbenista e del capitalismo imperante, e critico anche nei confronti del Sessantotto e della sinistra.

Osservatore attento delle società, nelle quali indagava senza fare sconti, Pasolini metteva a nudo, nelle sue opere, le contraddizioni del suo tempo. La sua importante produzione artistica - realizzata nonostante una vita piena di difficoltà, familiari, economiche e derivanti dalla sua omosessualità dichiarata in anni di pregiudizi, repressione e condanna - è oggi un’eredità artistica da conoscere e riscoprire, valorizzare e tramandare ai giovani, per l’originalità e la modernità dei messaggi che ancora oggi trasmette.

Il Gabinetto Vieusseux di Firenze, insieme al cinema Stensen, al cinema La Compagnia, con il sostegno della Cineteca di Bologna e in collaborazione con il cinema Odeon, dedicano quest’anno un grande omaggio a Pier Paolo Pasolini, nel centenario dalla nascita, dal titolo “Pasolini 100”.

In programma allo Stensen (viale Don Minzoni), a La Compagnia (via Cavour 50/r) e al cinema Odeon (Piazza Strozzi), in un succedersi di date alternate, sarà proposto al pubblico un cartellone di 13 film, restaurati, messi a disposizione dalla Cineteca di Bologna che ne ripercorrono la carriera registica, dal suo primo successo, Accattone, del 1961, fino a uno dei film che più hanno diviso e fatto discutere la critica, Salò o le 120 giornate di Sodoma, del 1975, passando per alcune delle sue più importanti pellicole, come Mamma Roma, Comizi d’amore, Edipo Re, La Ricotta, Decameron, Il Vangelo secondo Matteo, Porcile, Uccellacci uccellini, I racconti di Canterbury, Il fiore delle mille e una notte, Appunti per un’Orestiade africana.

Il Gabinetto Vieusseux, che conserva presso l’Archivio Contemporaneo le carte letterarie e cinematografiche di Pier Paolo Pasolini, curerà alcuni incontri di approfondimento sulla figura di Pier Paolo Pasolini durante la quinta edizione de "La città dei lettori", progetto della Fondazione CR Firenze e Associazione Wimbledon APS, diretto da Gabriele Ametrano. E il Museo Novecento, tra giugno e settembre, dedicherà interamente a Pasolini la nuova edizione, a cura di Sergio Risaliti di I like Art - Il Camper dell’arte, portando nelle piazze di Firenze e della città Metropolitana reading, dibattiti, conferenze e proiezioni di film.

L’omaggio al cinema di Pier Paolo Pasolini prevederà inoltre due incontri di approfondimento: presso la sede della Mediateca Regionale Toscana (via San Gallo, 25), lo Storico del Cinema e critico, prof. Stefano Socci, lunedì 21 e lunedì 28 marzo, alle ore 16.00, terrà due lezioni dal titolo “La lezione di Pasolini”, aperte al pubblico.

Programma di film “Pasolini 100”
5 Marzo, ore 15.30, Mamma Roma (Italia 1962, 102’) – STENSEN. “Nell'opera letteraria di Pasolini, le madri sono spesso ferali divinità incombenti sul destino dei figli. Non fa eccezione Mamma Roma, ex prostituta che sogna per il figlio adolescente Ettore un avvenire conformista e piccolo-borghese. Senza accorgersene, lo spinge verso l'infelicità e la morte. Uno dei nodi drammatici più intensi del film è il contrasto, anche fisico, fra la vitalità irruenta e sanguigna di una grande Anna Magnani e l'apatia opaca del non attore Ettore Garofolo. Dietro la tragedia di madre e figlio, il film descrive i primi segni della trasformazione di un paese che sta perdendo e corrompendo i suoi caratteri originari”. (Roberto Chiesi)

10 Marzo, ore 21.00, Accattone (Italia 1961, 116’) – ODEON (versione originale, con sottotitoli in inglese). La miseria materiale e morale, la sensualità senza ideali, l’atavico e superstizioso cattolicesimo pagano di un sottoproletario della periferia romana. Questo, secondo Pasolini, il suo Accattone, film d’esordio che supera l’esperienza del neorealismo per restituire il dramma epico-religioso di un mondo pre-borghese. “In Accattone ho voluto rappresentare la degradazione e l'umile condizione umana di un personaggio che vive nel fango e nella polvere delle borgate di Roma. Io sentivo, sapevo, che dentro questa degradazione c'era qualcosa di sacro, qualcosa di religioso in senso vago e generale della parola, e allora questo aggettivo, 'sacro', l'ho aggiunto con la musica. Ho detto, cioè, che la degradazione di Accattone è, sì, una degradazione, ma una degradazione in qualche modo sacra, e Bach mi è servito a far capire ai vasti pubblici queste mie intenzioni” (Pier Paolo Pasolini).

15 Marzo, ore 18.30, Comizi d'amore (Italia 1964, 89’) – LA COMPAGNIA. “Pasolini percorre l'Italia dal sud al nord, interrogando ogni classe e tipologia d'italiano su un argomento (all'epoca) tabù quale la sfera sessuale. Pungolati, sollecitati e provocati da un intervistatore mai neutrale, uomini e donne di tutte le età rispondono restituendo l'immagine di un'Italia intrisa di pregiudizi e repressioni, talvolta gretta e oscurantista, talvolta ansiosa di un'emancipazione ancora lontana. Come ospiti e commentatori illustri, partecipano anche Alberto Moravia, Cesare Musatti, Giuseppe Ungaretti, Oriana Fallaci, Adele Cambria e molti altri”. (Roberto Chiesi)

24 Marzo, ore 20.30, Edipo Re (Italia 1967, 104’) – STENSEN. “È una tragedia di Sofocle reinventata alla luce di Freud, il primo film dove Pasolini si misura con il Mito classico, per evocare, in modo visionario e onirico, la propria autobiografia. Con l’apporto del geniale Danilo Donati, il poeta-regista cala la storia di Edipo in una dimensione barbarica e allucinata, dove i paesaggi desertici del Marocco si contrappongono al bellissimo, dolente prologo friulano (impaginato come un film muto) e all’epilogo atemporale a Bologna e Milano. Il cast di interpreti quanto mai eterogeneo – Franco Citti, Silvana Mangano, Carmelo Bene, Julian Beck, Alida Valli – appare in sorprendente armonia con la rêverie pasoliniana”. (Roberto Chiesi)

29 Marzo, ore 19.00, La ricotta (Italia 1963, 40’) – COMPAGNIA. “Bellissimo, paradossale episodio di RoGoPaG, La ricotta racconta il calvario realmente vissuto sul set di un film sulla Passione di Cristo (diretto da Orson Welles), da una povera comparsa, Stracci, ultimo degli ultimi, come il giovane Riccetto che percorre le strade di Roma nella Sequenza del fiore di carta (episodio di Amore e rabbia) e ignora le tragedie del presente. Quasi coevo alla Ricotta, è il celebre poemetto Una disperata vitalità, uno dei testi interpretati da Laura Betti nel suo appassionato recital dedicato a Pasolini e filmato da Martone”. (Roberto Chiesi)

31 Marzo, ore 21.00, La Ricotta e, a seguire, Mamma Roma, ODEON (versione originale, con sottotitoli in inglese).

15 aprile, ore 20.30, Il Vangelo secondo Matteo (Italia 1964, 137’) – STENSEN. “La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la lettura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell'irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un'opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Potevo farli con i baffoni, i denti digrignanti, vestiti di stracci, come i cori dell'opera? No, non li potevo fare così. Li ho vestiti un po' da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste o come i fascisti che uccidevano i bambini slavi buttandoli in aria”. (Pier Paolo Pasolini)

19 Aprile, ore 19.00, Il Decameron (Italia 1971, 110’) – COMPAGNIA. Il primo film della Trilogia della vita, liberamente ispirato a nove racconti di Boccaccio, è significativamente ambientato a Napoli. "Non ho scelto personaggi del Decameron per caso ma per offrire esempi di realtà. Un personaggio del Decameron è esattamente il contrario di un personaggio che si vede nei programmi televisivi o nei cosiddetti film consolatori. Questo per restare solo sul piano dell'idea figurativa. Dal Decameron in poi è questo che conta maggiormente, questa fisicità del personaggio, che si impone". (Pier Paolo Pasolini)

26 Aprile, ore 20.30, Porcile (Italia 1969, 98’) – STENSEN. Due storie ambientate in epoche diverse – un passato indefinito e il 1967 – e in spazi emblematici – una zona vulcanica e una villa neoclassica in Germania – tracciano un crudele apologo sul presente. Nella prima, 'barbarica' e quasi muta, un giovane cannibale fa proseliti e sfida legge e morale; nella seconda, un potente industriale tedesco accetta la fusione con un concorrente, ex nazista. Ma il suo rampollo cela uno scandaloso segreto.

7 Maggio, ore 16.00, Appunti per un’Orestiade africana (Italia 1970, 65’) - STENSEN. Dalla Tanzania all’Uganda, Pier Paolo Pasolini percorre l'Africa cercando i corpi e i luoghi per un film in forma di ‘film da farsi’, liberamente ispirato alla trilogia dell’Orestiade di Eschilo. L’Africa, che negli anni Sessanta stava dolorosamente uscendo da secoli di colonialismo, è vista da Pasolini come lo spazio di un processo di metamorfosi dal mondo arcaico alla modernità, dove l’irrazionalità primigenia deve coesistere con il “nuovo mondo della ragione”. È la voce dello stesso Pasolini a guidare lo spettatore in un itinerario filmico che assume una natura eterogenea e ‘impura’ di saggio per immagini, analisi antropologica e diario di viaggio, con squarci visionari e poetici. Le immagini girate dal poeta-regista sui “silenzi profondi e paurosi” dell’Africa si confrontano a violente sequenze documentarie sulla guerra del Biafra, a un esperimento musicale con Gato Barbieri “nello stile del jazz”, a brani di rituali primitivi funebri o gioiosi.

10 Maggio ore 20.30 Accattone (Italia 1961, 116’) – STENSEN.

24 Maggio, ore 19.00, I racconti di Canterbury (Italia 1972, 110’) – COMPAGNIA. L'Inghilterra trecentesca ricreata da Pasolini ispirandosi a otto racconti di Geoffrey Chaucer, interpretato dallo stesso regista. “I rapporti sessuali mi sono fonte di ispirazione anche proprio di per se stessi, perché in essi vedo un fascino impareggiabile [...]. I critici, rimuovendo dai miei film il sesso, hanno rimosso il loro contenuto, e li hanno trovati dunque vuoti, non comprendendo che l'ideologia c'era, eccome, ed era proprio lì, nel cazzo enorme sullo schermo, sopra le loro teste che non volevano capire” (Pier Paolo Pasolini).

30 Maggio, ore 20.30, Uccellacci e uccellini (Italia 1966, 85’) – STENSEN. “Il viaggio picaresco di un padre e un figlio (la splendida, inattesa coppia Totò-Ninetto Davoli), accompagnati da un corvo parlante, lungo le strade dell'Italia del boom economico e della Nuova Preistoria. Incontrano artisti girovaghi bidonisti, ingegneri padronali, miseri contadini, fiorenti prostitute e dantisti dentisti. Pasolini racconta la crisi dell'ideologia marxista in chiave fiabesca e valorizza l'aggressività e la dolcezza lunare della maschera di Totò”. (Roberto Chiesi)

7 Giugno, ore 19.00, Il fiore delle mille e una notte (Italia 1974, 125’) – COMPAGNIA. “L'ultimo film della Trilogia della vita è anche quello dove forse si esprime più poeticamente il senso dell'utopia pasoliniana, evocando una dimensione popolare e fantastica dove il sesso è vissuto con libera spregiudicatezza in un passato magico, violento e intatto. Le scenografie di Dante Ferretti, i costumi di Danilo Donati, la fotografia di Giuseppe Ruzzolini, contribuiscono allo splendore figurativo di un film ispirato alle fiabe arabe e girato in Etiopia, Yemen, Iran e Nepal. Segue la proiezione del prologo originario, del bellissimo epilogo e di una scena inedita tagliati dalla versione definitiva del film”. (Roberto Chiesi)
9 Giugno, ore 20.30, Salò o le 120 giornate di Sodoma (Italia 1975, 116’) – STENSEN. Geniale ‘tradimento' di Sade e audace dissimulazione storica (la Repubblica Sociale è solo un ‘cartone' metaforico), l'ultimo film di Pasolini aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente. Mostra aberrazioni perpetrate secondo un regolamento da collegio infernale, dove ogni etica è pervertita nel suo contrario e la ‘soluzione finale' pedagogica consiste nella creazione di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all'orrore.

Prezzo per gli spettacoli allo Stensen e a La Compagnia: intero 6 euro - ridotto under 30 euro 4,00
Per gli spettacoli al cinema Odeon: euro 10,00
 

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