Anche il Sindaco di Firenze Dario Nardella lo ha ammesso nel corso di un'intervista rilasciata ieri a Lady Radio: "la distribuzione delle mascherine nei supermercati è da rivedere, può farla il Comune".
Se è caos nelle farmacie dove alle 10 di lunedì mattina un po' in tutto il territorio mancavano i presidi (causa scarse forniture) il fallimento della distribuzione nei supermercato fa si che il sistema sia da rivedere.
Abbiamo testato in prima persona che, basta presentarsi al desk di un supermercato per ottenere il proprio kit dietro presentazione della tessera sanitaria e poi andare in altro supermercato e ottenere un altro kit sempre dietro presentazione della tessera sanitaria.
Come già aveva detto la vicesindaca Cristina Giachi il sistema era sperimentale dato che nei supermercati non essendo possibile aver controlli incrociati con il codice fiscale potrebbero nascere dei problemi. E così è successo.
L'accaparramento ha preso il sopravvento e molti si sono approfittati della falla. Discorso diverso nelle farmacie dove il controllo col codice fiscale c'è ma mancavano però presidi sufficienti a soddisfare la richiesta dato che, da ogni zona della città e del territorio metropolitano ci hanno segnalato che già dopo le 10 di mattina di lunedì era impossibile trovare le mascherine.
Mascherine che al di là della polemica della "prova accendino" risultano a tanti inutilizzabili a causa della loro forma (la fascia di stoffa della larghezza uguale anche vicino agli orecchi le rende per molti inutilizzabili e comunque non sicure).
La soluzione potrebbe essere come prospettato anche dal Sindaco di usare il metodo di Prato dove da oggi le mascherine anzichè nei Supermercati e farmacie saranno distribuite direttamente dal comune.
Peraltro da oggi inizia da parte del comune di Fiirenze anche la distribuzione porta a porta delle mascherine ai circa 95.000 over 65nni residenti a Firenze. I volontari della protezione civile comunale ne hanno consegnate, per ora già consegnate 15.000.
“Abbiamo deciso di proseguire la distribuzione porta a porta alle categorie più a rischio di essere contagiate dal coronavirus – ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi che ha anche la delega alla protezione civile – le operazioni sono cominciate non appena abbiamo ricevuto il contingente da parte della Regione”.
“I tecnici della protezione civile – ha aggiunto – hanno individuato una modalità per procedere con maggiore sistematicità. Come in precedenza abbiamo utilizzato la banca dati dell’anagrafe comunale. I nuclei familiari dove sono presenti over 65nni sono stati suddivisi per quartieri, poi per circoscrizione elettorale e, infine, in gruppi di una cinquantina di famiglie ciascuno. Infine, e qui sta la novità, ciascun gruppo è inserito in una scheda contrassegnata da un apposito codice a barre”.
“Questo – ha sottolineato la vicesindaca – ci permetterà di avere un riscontro su quanto effettivamente consegnato”.