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Firenze, una città ostaggio di un tombino

E' possibile che nell'era dell'intelligenza aritificiale una città possa bloccarsi per così poco?

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Il tombino colpevole Il tombino colpevole © facebook
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Il fine settimana scorso, il traffico fiorentino non è stato tragico ma tragicomico. Una città già in parte in difficoltà a causa dei mega cantieri della tramvia sui viali di circonvallazione è andata in tilt a causa di un tombino sprofondato. Questo tipo di evento è purtroppo abbastanza comune, e non solo a Firenze. Si tratta solitamente di un problema di poco conto che di solito viene risolto rapidamente. Tuttavia, se dovesse accadere nel bel mezzo dell'unico budello in cui le auto sono costrette a passare a causa dei lavori della tramvia, allora il disastro è compiuto. In questa situazione, il danno si aggiunge alla beffa, creando un vero e proprio caos.

Publiacqua ha risposto prontamente per riparare il danno, tanto che già il sabato aveva chiuso l'intervento e transennato l'area in attesa della riasfaltatura. Tuttavia, l'asfalto deve "maturare", ma purtroppo la ditta incaricata della stesura del bitume (la soluzione temporanea) chiude i fine settimana! Comprendiamo il bisogno di riposo dei lavoratori durante il sabato e la domenica, ma siamo sorpresi dalla risposta data dall'amministrazione comunale.

Ci chiediamo se sia possibile che la ditta incaricata della stesura del bitume possa permettersi di chiudere durante il fine settimana, lasciando la città nel caos, senza subire sanzioni a seguito del caos causato. È davvero possibile che i professionisti di Palazzo Vecchio, al momento della stipula del contratto con la ditta, abbiano dimenticato la clausola sulla disponibilità in situazioni di emergenza?

Nell'era delle oltre 1000 telecamere in città, dell'essere costantemente connessi e dell'intelligenza artificiale, è incomprensibile che una città rimanga bloccata per quasi tre giorni e faccia una figura barbina a livello nazionale a causa di un piccolo tombino. Le domande sorgono spontanee, non solo da parte dei fiorentini che sono rimasti bloccati nel caos, ma anche da chi osserva da lontano.

Perché, nella complessa fase dei cantieri della tramvia, in una zona così sensibile come i viali di circonvallazione, non è stato previsto un piano di emergenza per deviare il traffico in caso di rottura di un tombino?

Era prevista una clausola contrattuale che richiedesse la disponibilità immediata in caso di emergenza da parte della ditta incaricata della stesura del bitume?

Non sappiamo se si sia trattato di una leggerezza o di un'irresponsabilità da parte di qualcuno, ma è certo che Firenze, nell'era della connessione e dell'intelligenza artificiale, dovrebbe essere in grado di gestire situazioni del genere senza blocchi che causano disagi alla città per così tanto tempo

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