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La provocazione del panino

Eike Schmidt ha fatto centro. La provocazione (ma mica tanto) della tassa sul panino fa discutere la città.

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tassa del panino tassa del panino © Steve Buissinne da Pixabay
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Con quel suo faccione sornione da teutonico in eterna vacanza non possiamo che affermare che il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha fatto centro.

Il giorno dopo la sua proposta di mettere una "tassa sul panino" per i loclai di street food che non hanno nei loro locali un posto dove far sedere i pasionari del borg'unto le polemiche si sprecano e Firenze, guelfa e ghibellina più che mai si dividono anche questa volta.

Mentre Palazzo Vecchio - che prima della pandemia aveva emesso un'ordinanza che impediv di bivaccare nei dinroeni del borg'unto -  tace di quel silenzio che non sa d'assenso è pollice verso da Confocmmercio che a stretto giro di comunicato stampa bolla subito come "assurda" l'idea di far pagare ai locali che vendono panini nel quadrilatero d'oro di Firenze un b alzello che serva per pulire la città dallo sporco e dai rifiuti che spesso i mangiatori di panino lasciano, mangiando per strada. 

“Siamo assolutamente contrari a questo ulteriore onere per le attività della città, su cui già pensano ingenti spese e tasse e la crisi dovuta alla pandemia” afferma Paolo Gori, presidente dell'area commercio e servizi di Confartigianato Imprese Firenze. 
“E' un'idea senza senso. Dopo un anno di fermo, le attività di ristorazione stanno riprendendo finalmente a lavorare, riprendendosi con fatica: un nuovo balzello condannerebbe molte imprese alla chiusura. Proprio in questi giorni sentiamo parlare di un aumento della Tari, di un'ulteriore tassa non ne sentiamo proprio il bisogno.” 

Per contrastare i comportamenti incivili di chi sporca e non ha cura della città “l'unica strada è aumentare i controlli e fare multe a chi sporca e non rispetta le regole”, conclude Gori.

E i fiorentini? Divisi a metà. Alcuni puntano il dito sulla maleducazione dei singoli consumatori e altri senza troppi giri di parole affermano che la città, specie nella zona dei "paninari", è poco pulita perchè gli spazzini non lavorano bene
Altri invece plaudono all'idea del direttore degli Uffizi perchè non ne possono più del borg'unto da turismo mordi e fuggi che si augurano non torni dopo la pandemia e perchè chi lercia la pietra serena ormai diventata nera e appiccicosa dalle troppe salse sbrodolnti dalle farcifure dei panino deve pagare la pulizia straordinaria che altrimenti graverebbe solo sui cittadini di Firene.

Il sasso è lanciato e la polemica continua...

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