I tedeschi in ritirata da Firenze dopo aver fatto "saltare" i ponti della città e salvato solo (si dice) per volere di Hitler in persona Ponte Vecchio hanno minato l’acquedotto di Mantignano, a sud-ovest di Firenze, nei pressi della foce del torrente Greve.
La sua distruzione metterebbe in ginocchio la città.
Entra in azione una Sap (Squadra di Azione Patriottica), formazione partigiana che si incarica di effettuare una pericolosissima operazione di sminamento sotto il tiro incrociato dei soldati tedeschi.
Vengono neutralizzati 20 ordigni ma l’ultimo tentativo di disinnesco fallisce e così 5 di loro perdono la vita:
Gino Catarzi
Gino Del Bene
Alfredo Marzoppi
Silvano Masini
il comandante Ascanio Taddei
L’acquedotto è comunque salvo e Firenze potrà contare sull’acqua nei giorni decisivi della battaglia per la liberazione della città.
Nella stessa drammatica notte ci furono i primi caduti della battaglia di Firenze.
Una pattuglia mista di soldati britannici e italiani si era scontrata in San Niccolò con un drappello nazista.
Nel conflitto a fuoco perse la vita il giovane tenente Hugh Mortain Snell, appartenente al corpo delle Guardie Scozzesi. Questo cittadino britannico ventunenne, numero di matricola 253914, fu la prima vittima alleata nella liberazione della nostra città.
Oggi una lapide tra via Lupo e Lungarno Serristori, ne ricorda il sacrificio e oggi alle ore 9, verrá apposta una corona di alloro.
Si avvicina l’11 agosto, 79° anniversario della Liberazione di Firenze dal nazifascismo, e ancora una volta si rinnova il bisogno di ripercorrere insieme quei giorni.