
183 pagine. La Corte d’Apello di Firenze ha depositato le motivazioni della sentenza di secondo grado con la quale, il 15 luglio 2016, per dieci imputati sul caso Forteto sono state riconfermate pene detentive. I giudici condividono in pieno le conclusioni della sentenza in primo grado (17 giugno 2015) – pur avendo determinato una leggera riduzione delle condanne. Per il sistema Forteto è l’ennesimo macigno. «Un pericoloso contesto comunitario – si scrive – in cui schiacciante è stata la compressione delle coscienze e delle dignità delle vittime». Rodolfo Fiesoli, il fondatore condannato a 15 anni e 10 mesi, viene riconosciuto come «capo indiscusso» e «leader della comunità». Sul Profeta: «Dai modi bruschi e scurrili, con uomini e donne, sempre pronto a usare le mani e abbassarsi i pantaloni mostrando il proprio membro, non si sa bene per quale fine propedeutico o educativo». Sui «chiarimenti» (la pratica di «riconciliazione» con la quale si esercitava un controllo permanente sui ragazzi): «Forma invasiva di pressione e di controllo dell’intimità degli ospiti». Sulle vittime: provenienti da «situazioni marginali di disadattamento ed abbandono, o trascuratezza genitoriale, in qualche caso alla miseria economica si aggiungeva quella morale» e – forzati, talvolta, a riscrivere il proprio passato e soggiacere alle imposizioni – hanno subito dal Fiesoli un danno «interpretato come abuso sessuale a tutti gli effetti». Rinchiusi in una cortina di ferro dove, anche attraverso i «fedelissimi» del Profeta, erano costretti ad ammettere «debolezze mai commesse e abusi mai ricevuti». La Corte, riconoscendo il meticoloso lavoro delle parti – il Pm Ornella Galeotti, i legali in causa e gli avvocati difensori –, ha smontato la teoria del complotto, secondo la quale ci sarebbe stata contro Fiesoli una regia coordinata dalle vittime e compagni per ottenere dalla giustizia gratificazioni pecuniarie. Teoria definita «impraticabile». In particolare per quanto emerso nei dibattimenti circa la differenza «tra il tipo di vita che si svolgeva all’interno del Forteto e quello che in realtà veniva mostrato all’esterno». Per i giudici la solidarietà tra i protagonisti di quelle storie non può tradursi in pianificazioni opportunistiche, né può apparire «infondato e inverosimile» se quest’ultime (per il clima vissuto nella comunità e per le sofferenze subite) abbiano prima introiettato «il verbo del profeta» per poi denunciare pubblicamente. E in ultimo: «Il racconto – scrivono i giudici sui testimoni – sia pure con sfumature diverse è emerso nitido e univoco, con tutte le notazioni dolorose di un vissuto per niente facile e con la mente assorbita da un martellante lavaggio del cervello». Stefano Mugnai (componente della commissione d’inchiesta regionale), ha tuonato: «Sul Forteto non ci sono più né scappatoie etico-morali, né margini di trattativa sui fatti, né – men che mai – possibilità di accampare scuse ideologiche». E poi: «C’è da veder compiuto il passaggio di testimone tra Regione e Parlamento sulla commissione d’inchiesta, nonché da definire la questione del commissariamento della cooperativa». E tuttavia, con la crisi istituzionale, il dossier sul Forteto redatto tra settembre 2015 e giugno 2016 giace nei cassetti di palazzo Madama. Dimenticato. E sempre più ingombrante. Condannati in primo grado il 17 giugno 2015: Rodolfo Fiesoli: 17 anni e mezzo, Luigi Goffredi: 8 anni, Daniela Tardani: 7 anni, Francesco Bacci: 3 anni e 6 mesi, Angela Maria Bocchino: 1 anno, Mariella Consorti: 3 anni e 6 mesi, Marida Giorgi: 1 anno, Silvano Montorsi: 3 anni e 6 mesi, Stefano Pezzati: 4 anni e 6 mesi, Gianni Romoli: 3 anni, Stefano Sarti: 3 anni, Elisabetta Sassi: 3 anni, Luigi Serpi: 4 anni e 6 mesi, Francesca Tardani: 3 anni e 6 mesi, Elena Maria Tempestini: 3 anni e 6 mesi, Mauro Vannucchi: 4 anni e 6 mesi. Assolti: Marco Ceccherini, Elena Lascialfari, Matteo Pizzi, Domenico Premoli, Sauro Sarti, Doriano Sernissi, Andrea Turini. Condannati in secondo grado il 15 luglio 2016: Rodolfo Fiesoli: 15 anni e 10 mesi, Luigi Goffredi: 6 anni, Daniela Tardani: 3 anni e 2 mesi, Mauro Vannucchi: 3 anni e 2 mesi, Elena Tempistini: 3 anni, Luigi Serpi: 2 anni e 8 mesi, Bacci Francesco: 2 anni e 8 mesi, Consorti Mariella: 2 anni e 9 mesi, Francesca Tardani: 2 anni e 2 mesi, Giorgi Marida: 1 anno e 8 mesi. Assolti: Gianni Romoli, Stefano Sarti Assolti (e in parte prescritti): Stefano Pezzati, Silvano Montorsi Prescritti: Angela Maria Bocchino, Elisabetta Sassi
Lando LNT
Il caso Forteto non ha mai avuto la giusta importanza mediatica, per uno scandalo nazionale che meriterebbe ancora molti approfondimenti giudiziari. Come del resto si data un gran da fare la seconda commissione d'inchiesta dalla Regione Toscana che ha concluso il 22 giugno il suo importante lavoro per accertare le tante responsabilit politiche de istituzionali sull'intera vicenda. Chiss perch i vari governi che si sono succeduti in questi ultimi anni hanno sempre respinto la proposta di commissariare il Forteto.