Nelle prime ore del mattino, i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo, in collaborazione con i colleghi de L’Aquila, hanno eseguito un provvedimento cautelare e decreti perquisizioni, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze (P.M. Dott. Paolo Barlucchi) ed avviata dai Carabinieri della Stazione di Barberino di Mugello a seguito di un ingente furto di rame e altro materiale ferroso dal cantiere ubicato in quel comune per realizzazione della variante A-1. In particolare, nel mese di dicembre 2017, in cinque distinti episodi, erano state sottratte dieci bobine di filo di rame, per un valore economico complessivo di oltre 150.000 euro, e una consistente quantità di materiale ferroso destinato ad armature di cemento armato. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno individuato quattro soggetti, dipendenti di ditte esterne operanti all’interno del cantiere, ritenute autori materiali del furto. Tre di essi (Z.S. 45enne di Prato, R.M. 31enne di Barberino, P.P. 50enne di Pesaro, tutti incensurati), in momenti diversi, avrebbero curato la fase preparatoria ed esecutiva del furto, fino a reperire il luogo di temporaneo appoggio del materiale trafugato, ossia un capannone vuoto ubicato nella zona industriale di Barberino, in attesa del recupero da parte del ricettatore, G.D. 43enne di Rimini, a carico del quale è stato emesso un decreto di perquisizione domiciliare. Alla luce degli elementi raccolti anche nel corso di una prima serie di perquisizioni già effettuate nello scorso mese di aprile, il P.M. Dott. Barlucchi ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze (Dott.ssa Antonella Zatini) un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nei confronti di una quinta persona, D.R.M., 49enne domiciliato in provincia de L’Aquila, all’epoca dei fatti capo-cantiere della ditta che realizza la nuova galleria “Santa Lucia” della Variante A-1, ritenuto dagli inquirenti il pianificatore dell’attività delittuosa. Contemporaneamente, sono state eseguite tre perquisizioni nelle provincie di Prato, Rimini e L’Aquila. Le accuse nei confronti degli indagati sono di furto aggravato in concorso per quattro di essi e di ricettazione per uno.