
È stato davvero un bel regalo natalizio quello dell’Associazione Culturale “Mugello Culla del Rinascimento”, la quale in occasione dell’assemblea generale ordinaria dei soci, ha voluto impreziosirla con una conferenza storica artistica tenuta lo scorso sabato 17 dicembre 2016 nella Sala del Caminetto di Villa Pecori Giraldi dal Prof. Angelo Tartuferi (curatore del dipartimento di pittura dal XIII al XV secolo della Galleria della Accademia di Firenze), che ha offerto ai presenti una interessante parentesi storica su Giotto dal titolo: “Giotto di Bondone, dai paesaggi del Mugello alle Corti del mondo”. Prima di questa bella “ Lectio Magistralis” dello storico fiorentino, Fabio Boni, presidente dell’Associazione “Mugello Culla del Rinascimento” ha spiegato alla numerosa assemblea l’attività dell’associazione, quello che è stato già fatto, quello che è in essere e non per ultimo quelle che saranno le attività future, ringraziando sentitamente per la graditissima presenza di un numeroso gruppo di studenti sia del “Don Giotto Ulivi” sia del “Chino Chini”, accompagnati dai loro Dirigenti e da alcuni docenti, è un inequivocabile segno di un interesse - come ha commentato Boni - verso la cultura, l’arte e la storia del territorio, oltre alla presenza di diverse personalità ed autorità del territorio facenti parte di numerose associazioni e comitati. Aiutandosi con immagini proiettate sullo schermo, il Prof. Tartuferi, ha preso praticamente per mano tutta l’assemblea accompagnandola in quella lunga, straordinaria, bellissima ed inesauribile strada pittorica del Sommo Pittore, partendo ovviamente dal Mugello soffermandosi non poche volte sull’unica piccola opera di Giotto custodita per quasi sei secoli all’interno dello splendido Oratorio “chiniano” di Sant’Omobono di Borgo San Lorenzo per poi essere collocata nel 1985 all’interno della Pieve di San Lorenzo, opera ha detto Tartuferi – che in questi ultimi anni ha girato tutta l’Europa, compreso il Giappone – (a Borgo l’hanno già appellata la “Madonna pellegrina”,) - in prestigiose mostre in onore dell’artista mugellano. Poi Tartuferi ha proseguito il suo racconto presentando e spiegando con dovizia di particolari opere d’arte di Giotto meno conosciute, ma pur sempre sublimi, dipinte anche in luoghi, in chiese, in oratori alcuni sconosciuti ai più. Insomma in sintesi una bella conferenza che è stata seguita con una particolare attenzione da tutti i presenti che poi si sono sciolti in un lungo applauso. Davvero, come scritto sopra, una grande bella serata. Parlando di Giotto – e ci scusiamo di questa ulteriore parentesi – ci viene in mente quando lunedì 8 gennaio 2001, in occasione del collocamento delle ossa di Giotto sotto la Cripta del Duomo di Firenze, dopo i ritrovamenti dei suoi resti nel 1976 in Santa Reparata in una tomba segnata da un mezzo di marmo bianco, come scrisse il Vasari, dicevamo che quel lunedi eravamo presenti unitamente ad un ristretto gruppo di colleghi di ben altra stampa scritta e parlata (la Nazione, Repubblica, il Corriere, il Resto del Carlino, il Messaggero, la Stampa, varie emittenti televisivi nazionali e regionali, ecc,ecc,) e dopo la solenne cerimonia un piccolo corteo di dirigenti e funzionari dell’Opera del Museo del Duomo - senza la stampa - , accompagnati dal cardinale Silvano Piovanelli, dal dott. Antonio Paolucci all’epoca Direttore della Sovrintendenza di Firenze, la direttrice dell’Opera del Museo del Duomo dott.ssa Anna Mitrano, discesero nella Cripta sottostante il Duomo. Non sappiamo e non ricordiamo per quale recondito motivo ci trovammo lì. Scattammo quasi di nascosto alcune immagini fotografiche, quando veniva calata nel piccolo loculo predisposto la cassetta in legno ceralaccata (accanto a Brunelleschi!!); la nostra emozione era tanta che ci tremavamo le mani e diverse immagini vennero mosse o nere, ma fortunatamente alcune perfette o quasi. Quando nel nostro Mugello si parla di Giotto (l’anno prossimo sarà il settecentesimo anniversario della nascita), il ricordo torna a ritroso nel tempo sotto la Cripta del Duomo di Firenze ad osservare, con orgoglio di mugellano, una scenografia che non si ripeterà mai più. Foto 2. La gremita Sala del Caminetto di Villa Pecori Giraldi Foto 3. Lunedi 8 gennaio 2001; alcuni funzionari dell’Opera del Duomo mentre trasportano la cassetta con i resti di Giotto sotto la Cripta del Duomo di Firenze. Foto 4. Lunedi 8 gennaio 2001. La piccola urna in legno ( si legge chiaramente Giotto), sta per essere calata nel loculo, accanto a quello di Brunelleschi, nella Cripta sottostante il Duomo di Firenze. (Foto cronaca di A. Giovannini)
Sabrina
Aldo, semplicemente straordinario!!! Giotto ci aspetta... il 2017 sta arrivando!!! Ho ritrovato una Cantata manoscritta a Bologna, mi arriva tra poco tutta la partitura manoscritta, titolata Giotto e Cimabue, datata 1791-1810... chiss chi sar l'autore... attendo con impazienza il manoscritto... Ciao!!! S
Tiziana
Carissimo Aldo, Grazie di cuore per questa perla che ci hai regalato , grazie per la tua costante ed attenta presenza sul nostro Territorio .
Aldo Giovannini
Effettivamente, Signor Alfredo, e non lo nascondo, fu una grande emozione.
Luigi
Bellissimo!
ALFREDO
Deve essere stato un momento davvero emozionante esser stato presente all'inumazione dei resti di Giotto in Santa Maria del Fiore.
Giuseppe
Grande Aldo, come sempre.