15 APR 2025
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La tradizionale Polentata delle Ceneri

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La tradizionale Polentata delle Ceneri La tradizionale Polentata delle Ceneri © n.c.
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Nella bella piazza Garibaldi, mercoledi prossimo 10 febbraio 201, ricorrenza delle “ Ceneri ”, avrà luogo la secolare “ Polentata delle Ceneri ”, organizzata dagli amici del Comitato del Carnevale unitamente alla Pro-Loco di Borgo San Lorenzo che, come si legge nel precedente comunicato si sta attivando in maniera davvero significativa, che vogliono così continuare questa significativa sagra paesana, nonostante tante difficoltà organizzative facilmente intuibili, iniziata tanti anni orsono dai loro/nostri progenitori. La storia è ormai nota a tutti, o quasi. Per chi non la sapesse ricapitoliamo: 6 giugno 1799 ( la festa verrà poi spostata in Quaresima subito dopo l’unità d’Italia nel 1862 circa), la presa della Bastiglia è già alle spalle da dieci anni (1789), la rivoluzione è un fatto compiuto, un fatto che sconvolse il mondo più di quanto hanno scritto e detto i più grandi illuministi del tempo. La nobiltà, il clero decapitati con migliaia di teste mozzate, il terrore e il sangue erano all’ordine del giorno, era pane quotidiano, con la rivoluzione che aveva ingoiato, come sovente accade, anche i suoi stessi ideatori: Marat, Danton, Robespierre, i quali dopo aver dato ordine di ghigliottinare migliaia di persone furono a loro volta uccisi. L’avvento di Napoleone Bonaparte, volle dire invasioni in tanti Paesi e fra questi, nel 1799, anche il Granducato di Toscana, e ovviamente l’aretino, il Casentino, la Val di Sieve e il Mugello. In Borgo giunse un battaglione di soldati francesi dalla vicina Fortezza di San Martino dove si erano acquartierati, penetrando nel piccolo castellotto dalla parte della Porta del Rosso ( ponterosso), uccisero come un cane il dott. Cesare Monti, farmacista e speziale, infilandolo come un tordo con la lama del fucile, uccisero la serva, altri popolani ed entrarono in paese. Ma qui le cose cambiarono.Uniti agli insorti borghigiani c’erano anche vicchiesi, dicomanesi, ma sopratutto aretini, i quali sotto l’effige della “Madonna del Soccorso”, venerata in Arezzo, che si nota una perfetta copia a lato di piazza Garibaldi, datata 1799, ed eseguita dal pittore Pietro Paolo Colli, i rivoltosi chiamati “I Viva Maria”, cominciare a menar duro contro gli invasori. Un certo “picchero” ( è accertato che era Sebastiano Berti, ramaio, abitante nel rione di Santa Lucia, all’epoca fuori le mura), uccise il comandante del battaglione francese fregandogli anche un somma di denaro che aveva sotto la sella del cavallo, mentre altri compaesani lottarono da eroi. E qui ce lo ricorda il Prof. Giuseppe Baccini storico di Barberino di Mugello, quando nel 1880 tenne una conferenza sulla controrivoluzione mugellana al grido di “Viva Maria”, in un teatro di Vicchio; ricordò alcuni mugellani che presero parte alla battaglia come Girolamo Vicini di Dicomano, Giuseppe Pirazzoli e Giuseppe Dreoni di Vicchio, Pietro Monti (fratello dell’assassinato Cesare), il dott. Tozzini, Vincenzjo Giovannini che comandava la Guardia Urbana di Borgo, i macellari Pietro Margheri detto “ciabarra” e Arnaldo Costi detto il “tamburo” ( si dice il destino alcuni discendenti portano lo stesso cognome in questo 2015 – ndr), il Maggiore Tassinari, Vincenzo Guidi, il Capitano Bacci, Giuseppe Giovannini e Antonio Squarcini e sempre da Vicchio Sebastiano Malenotti, il furiere Forni, Zanobi Martini, Simone Fabbrini, Lorenzo Cipriani, Giovanbattista Boni, e da Marradi il tenente Fabroni e tanti, tanti altri ancora. Vinseri i nostri ovviamente e al posto dei cosiddetti “alberi della libertà”, sopra una colonna monolitica in piazza Garibaldi all’epoca piazza del Tribunale, ci collocarono l’effige della “Madonna del Soccorso”, come sopra scritto, festeggiando la vittoria, dopo aver sepolti i morti nei campi di Zeti ( attuale via degli Argini), con una robusta polentata sfornata dalle popolane borghigiane. Ecco brevemente questa storia; la “polentata delle Ceneri”, a parte le guerre, le pestilenze i terremoti ed altre calamità naturali, è sempre stata fatta, ed è una delle pochissime tradizioni che ancora resistono al tempo, nonostante che ricordando i Viva Maria e la Modonnina del Soccorso i grandi intellettuali ridono ed irridono. Non ci sono più i personaggi caratteristici di un Borgo lontano che giravano la polenta (pintone, pierè, pipino, maschero, ciabarrino, bastiano, gigione, ganga, avvocatino, scalabrino, bandiera, manate, marmarica, e tanti altri), ma grazie alla passione e alla volontà di questi amici borghigiani, la polenta, grazie a Dio, gira ancora a perpetuare una bella pagina di libertà. Speriamo che seguiti. La polenta sarà distribuita dalle ore 8 fino alle ore 13. Iconografia storica del pittore Enrico Pazzagli, raffigurante la battaglia fra borghigiani e francesi nel 1799. Cecco di fico, Ivan Chiesi e Mohamed Tabarhi, con la loro porzione di polenta Angiolo Rugi detto “Angiolone” con la sua razione di polenta Domenico Lettig, storico arrotino, con la sua razione di polenta (Foto A.Giovannini)

 

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Commenti 2
  • teresa

    non politicamente corretto scrivere queste verit signor Luigi, perch i borghigiani la loro lotta di liberazione contro gli invasori fu condotta sotto la tutela della Madonnina del Soccorso. Ci vuole poco a capirlo.. o no!

    rispondi a teresa
    lun 8 febbraio 2016 09:50
  • LUIGI

    BELLISSIMO E VERITIERO RACCONTO STORICO. MA GLI ALTRI SITI E GIORNALI NON NE PARLANO?

    rispondi a LUIGI
    lun 8 febbraio 2016 09:38