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La vicenda dell'uomo del Mugello: nuove testimonianze e dubbi irrisolti

Presentate dall'avvocato Tranfa e dal consulente Paolo Cochi, nuovi elementi , fra cui vecchie e nuove  testimonianze all'avvistamento dell'uomo del Mugello

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Mostro di Firenze Mostro di Firenze © OKM
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La trasmissione di Rai Tre "Far West" di Salvo Sottile ha dedicato uno speciale in quattro puntate alle mancate indagini sull’uomo del Mugello, collegato all’indagine sul Mostro di Firenze. Durante le mie ricerche, svolte insieme al mio staff, sono emersi nuovi elementi di grande interesse.

Un quadro indiziario che si arricchisce
Tra le nuove testimonianze spicca quella contenuta in un articolo del 1994 della rivista VISTO, scritto dal giornalista De Gennaro. Susanna Cambi, poco prima della morte della sorella, aveva confidato la presenza di un uomo alto, robusto e dai capelli rossicci che la seguiva nei pressi della stazione di Firenze. Ho segnalato questa circostanza alla Procura di Firenze, così come riportato anche dall’avvocato Vieri Adriani in un documento disponibile sul suo sito.
Sembra quasi una costante: la presenza di un uomo con quelle caratteristiche è stata segnalata più volte nelle vicinanze dei luoghi dei delitti. Mi chiedo: la Procura ha mai identificato questa figura? Sin dal delitto di Vicchio, dove fu visto seguire la coppia uccisa, questo soggetto è stato "sfiorato" dalle indagini e poi dimenticato.

Testimonianze e ombre sulla pista investigativa
Le trasmissioni Rai hanno riportato dichiarazioni dei parenti dell’uomo del Mugello, sottolineando il suo lavoro in ambienti investigativi e giudiziari e i legami con Pier Luigi Vigna, noto magistrato. Inoltre, ci sono episodi inquietanti, come quello della testimone autostoppista che venne a conoscenza della macabra lettera con il feticcio destinata al magistrato Silvia Della Monica prima ancora che fosse resa pubblica. Nonostante tutte queste informazioni, la Procura non ha ancora dato seguito alle richieste di accertamento presentate dai legali delle vittime.

Le richieste di revisione e la mia posizione
Riguardo alla revisione della condanna di Vanni, ritengo che, al momento, i dati raccolti non siano sufficienti per avviare un procedimento. Come ho già dichiarato: "Io proseguo nel seguire i familiari. Gli avvocati possono cambiare, i familiari no. Desidero giustizia per loro, cercando i veri colpevoli, senza revisionare processi vecchi di 30 anni."

Presto, la trasmissione di Rai Tre potrebbe far luce su una pista investigativa osteggiata da anni, bloccata anche dal mancato accesso agli atti di indagine. Tra le nuove testimonianze c’è quella sull’avvistamento nella piazzola di Scopeti, il giorno dell’omicidio della coppia francese nel 1985, di due uomini. Alcuni testimoni riferiscono di una figura robusta, alta, con capelli castano-rossicci che si aggirava sul luogo del delitto, elemento che richiama altre segnalazioni precedenti.

Il valore delle prove e delle testimonianze
Le teorie sulla retrodatazione, così come alcune testimonianze, sono già state valutate e giudicate inammissibili in passato. Ricordo che, anni fa, proposi agli avvocati Filastò e Bevacqua di chiedere una revisione basata su queste basi. Entrambi mi spiegarono che, da un punto di vista giuridico, gli elementi non erano "spendibili". E così è stato: Genova ha già dichiarato l’inammissibilità.
Vorrei precisare che il materiale fotografico utilizzato per le ricerche proviene esclusivamente dal mio archivio personale. Ho diffidato chiunque l’abbia usato per scopi personali, poiché rinunciai al mandato di consulente proprio per disaccordi con i legali. Quelle foto non erano presenti nel fascicolo processuale, e neppure Filastò ne conosceva il contenuto.

In conclusione, sebbene gli elementi siano scientificamente plausibili, dubito che possano condurre a una revisione efficace del processo. Anzi, un nuovo rifiuto rischierebbe di mettere definitivamente una pietra sopra ogni possibilità di riaprire il caso. Tuttavia, resto fermo nella mia convinzione: Vanni è innocente, e continuerò a cercare la verità per le vittime e i loro familiari.

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