Antipatica, spigolosa, arrabbiata, chiusa come in una torre d'avorio nel suo appartamento di Manhattan, impegnata in una lotta continua con il cancro e con il mondo, animata da quello spirito aggressivo e fazioso che è dote naturale dei fiorentini, Oriana Fallaci è stata fino all’ultimo una donna che ha vissuto sempre nella trincee dell’informazione contemporanea e sempre con l’elmetto in testa. Perché lei era così, per quarant’anni non solo affacciata, ma vivendo sempre dentro i luoghi dove si faceva la storia, dal Vietnam al Messico alla Polonia di Walesa, dalla New York dell’undici settembre alle corse di una staffetta partigiana tredicenne al sevizio della resistenza fiorentina nell’estate del 44. È stata per anni la giornalista italiana più famosa nel mondo, è stata divisiva come può esserlo una verità quando è testimoniata con passione. È stata un personaggio globale e Comes, Comil e la Fondazione GN hanno deciso di caratterizzare l’Estate Marradese 2017 con un evento per conoscerla meglio e sarà un’altra sera d’estate che, dopo quella dedicata a Tiziano Terzani del 2014, riproporrà un ruolo di promozione culturale per il Centro Tennis di Marradi, un locale per le famiglie che talvolta si propone come una “Versiliana sull’Appennino” per le estati di Val di Lamone. L’occasione per parlare dell’Oriana, come la chiamavano i fiorentini, sarà la presentazione del libro “Il Fuoco Dentro – Oriana e Firenze” scritto da Riccardo Nencini che fu amico e solidale della scrittrice fiorentina quando attorno al suo lavoro si scatenarono polemiche feroci che resero faticosi e tristi gli ultimi anni della sua vita. L’autore, allora presidente del Consiglio Regionale della Toscana e oggi Senatore della Repubblica e Vice Ministro alle infrastrutture presenterà il suo ritratto dell’Oriana – come era chiamata a Firenze - confrontandosi con i giornalisti Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino e Quinto Cappelli, corrispondente de L’Avvenire e del Resto del Carlino, e con l’esperto editoriale Alen Loreti. Il programma della serata quindi, oltre a stimolare un confronto su un tema di attualità, ripropone Marradi come riferimento culturale e luogo di incontro naturale della Romagna Toscana.