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Il maestro Renzo Biason ed Enrico Visani

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Il maestro Renzo Biason ed Enrico Visani Il maestro Renzo Biason ed Enrico Visani © n.c.
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L’amico e artista Enrico Visani di Marradi, (grande il successo della sua personale a Palazzo Medici Riccardi in Firenze, come abbiamo scritto anche sul Sito Web OK!Mugello), ci porta gentilmente a conoscenza di una grande rassegna artistica antologica del Maestro Renzo Biason a cento anni dalla nascita (Treviso 1914- Firenze 1997), che avverrà sabato prossimo 6 settembre 2014, presso il Centro Magi’900 a Pieve di Cento (Bologna). Il Maestro Renzo Biasion, è stato molto amico del pittore mugellano Enrico Visani, contribuendo non poco alla crescita dell’artista marradese in tanti anni di attività pittorica.  Il figlio Giulio Biason, è il curatore di questa grande mostra del padre in quel di Pieve di Cento quindi sia per l’amicizia che ci lega ad Enrico Visani sia per la notorietà nazionale ed europea del pittore trevigiano, siamo ben lieiti portare a conoscenza di questo evento sul nostro sito, affinchè gli oltre cento artisti dell’associazione “dalle terre di Giotto e dell’Angelico”, possano conoscre più a fondo la vita di Renzo Biason. Dunque al Magi’900, si inaugura sabato 6 settembre p.v. la mostra retrospettiva del pittore RENZO BIASION, che presenta ottanta dipinti a olio realizzati dall’artista dagli anni Quaranta agli anni Ottanta: interni, notti, paesaggi e periferie. Dalla presentazione di Valeria Tassinari ecco uno stralcio del testo sull’artista: “- Il silenzio, il mistero sospeso delle figure, l’armonia segreta della composizione. La luce, capace di indagare i luoghi, la mente, che filtra la visione, la disciplina rigorosa della contemplazione, a lungo esercitata per controllare il sentimento. E, a delineare il tutto, il segno che, meglio del colore, trascrive la vita distillandone le forme: in quattro righe, c’è il racconto di una lunga storia d’artista, che merita di essere ricordata. Per un sensibile narratore come lui, raccontarsi non doveva essere difficile, ma la lucida semplicità con cui queste poche parole di Renzo Biasion tracciano le linee guida del suo percorso poetico appare tanto sincera quanto meditata, così da ricordare lo stile dei suoi disegni, quelli in cui, di fronte ad un soggetto già tante volte indagato, il contorno nitido e sicuro coglie la sintesi finale del vero, con una leggerezza fresca e lapidaria. Il vero, per Biasion, è stato una fonte di ispirazione irrinunciabile, un universo di figure di fronte al quale le seduzioni dell’astrazione – cui pure, come molti suoi coetanei, si è per un breve tempo rivolto – hanno perso quasi subito di interesse. Quando dipingere l’astratto appare troppo facile e ripetitivo, così come pareva a lui, significa che le corde profonde dell’io suonano solo con un altro vento e che, non comprendendo o non volendo assecondare il senso dell’arte aniconica, è più appagante cercare visioni fragranti di strada e di casa, di fiori in vaso o di incarnati pallidi, di mare agitato o di periferia sonnolenta. Di quegli umori, che si fanno colore, atmosfera, respiro, polvere o distanza, Biasion amava raccontare le storie quasi senza eventi, racconti trattenuti sotto l’apparenza del mondo. Narratore di talento, con le parole, lo era stato fin da giovane, e il romanzo Sagapò ne è prova,ma prima e dopo era stato soprattutto pittore, per formazione e vocazione, e dentro la pittura anche incisore, traslando nel segno inciso la sua grande attitudine per il disegno, l’altro strumento del narrare. Così la sua è stata soprattutto una pittura di scenari, di possibili orizzonti di eventi forse già o forse non ancora accaduti, in una continua dialettica tra interno ed esterno, spazi chiusi e luoghi aperti, che è la sua cifra stilistica più riconoscibile. Una dialettica, per certi versi, emblematica della sua generazione che – già attiva tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, e perciò tesa e inarcata come un ponte sull’abisso del regime e della guerra − aveva vissuto il contrasto tra vita privata e vita pubblica con una sensibilità inevitabilmente ideologica. Ecco perché, sebbene nulla del repertorio classico della pittura manchi all’appello dei generi affrontati da Biasion, sono le periferie e gli interni dello studio i luoghi emblematici del suo cammino. Qui, senza dubbio, si esprime, in tutto il suo silenzio, la sospensione del respiro, una rarefazione del sentire che pure aleggia anche sui ritratti imperturbabili, sui nudi intoccabili, sulle nature morte composte e sui paesaggi addolciti di lontananze, ma con minor mistero - ”. Renzo Biasion è nato a Treviso nel 1914 da famiglia veneziana e scompare a Firenze nel 1997. Pittore, incisore, scrittore, ha collaborato con le pagine culturali di diversi quotidiani e periodici ed è stato per trentaquattro anni titolare della rubrica d'arte del settimanale "Oggi". Ha esposto come invitato alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e nelle principali rassegne di pittura e di grafica nazionali ed internazionali ed ha insegnato Figura al Liceo Artistico di Firenze. Numerosissime le sue mostre personali, in Italia e all'estero. È stato accademico delle Arti del disegno, ha conseguito numerosi premi ed onorificenze, fra le quali la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica come benemerito delle Arti, della Cultura e della Scuola. Sue opere figurano in diverse gallerie italiane e straniere: Bologna, Firenze, Torino, Verona, Udine, Venezia (Ca' Pesaro e Fondazione Cini), Lucca, Imola, Treviso, Rovigo, Rodi, Rovigno, Benevento, Pisa, San Pietroburgo (Ermitage), Lima; un suo ricco 'corpus' di incisioni è stato acquisito dal Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze, mentre i disegni di guerra sono stati raccolti dalla Fondazione Giorgio Cini a San Giorgio (Venezia). Fra le sue opere di narrativa, ricordiamo in particolare Tempi bruciati (Milano, 1948) e Sagapò (Torino, 1954), scelto quest'ultimo da Elio Vittorini per la sua celebre collana 'I gettoni', tradotto in varie lingue e più volte ristampato. e a cui si è ispirato il regista Gabriele Salvatores ed il suo sceneggiatore Monteleone per il film Mediterraneo, vincitore di un premio Oscar. Informazioni, orari, info. Titolo Interni-esterni; Artista Renzo Biasion;Inaugurazione sabato 6 settembre 2014 ore 17; periodo espositivo opere dal 7 settembre al 5 ottobre 2014 a cura di Valeria Tassinari; Sede Museo Magi’900 Via Rusticana A/1 - 40066 Pieve di Cento (BO); orari di apertura da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18. Ingresso Gratuito. Enti patrocinatori Comune di Pieve di Cento (BO): Catalogo Monografia a cura di Edi House e Carlo Cambi Editore, formato 24x29, 68 pagine, in vendita a 20 Eu Informazioni Magi 900 -Via Rusticana A/1 - 40066 Pieve di Cento (BO) - Tel. 051 6861545 Fax 051/6860364 www.magi900.com Ufficio stampa Magi 900 – mail: info@magi900 - facebook.com/MuseoMagi900 - twitter.com/MuseoMagi900. Il Maestro Renzo Biason Il pittrore Enrico Visani   Un’opera di Renzo Biason   Altra opera di Renzo Biason   Il centro storico di Pieve di Cento

 

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Commenti 1
  • MARCELLO

    grande artista, grande maestro Renzo Biason

    rispondi a MARCELLO
    mer 3 settembre 2014 09:07