E’ febbraio e sono le nove di sera allo storico campo S. Banti di Barberino di Mugello. Fa un bel freddo ma sotto le luci dei riflettori si allena con entusiasmo la squadra amatori AICS dell’ASD Cavallina Calcio.
In campo si nota una testa bianca, capelli corti a spazzola, fisico longineo.
E’ Marco Paladini, detto affettuosamente “camicia” dagli amici: un classe 1954 che non si è ancora stancato di calcare i campi di pallone.
Marco nasce a Borgo San Lorenzo e più precisamente a Panicaglia, il 6 settembre 1954, di professione geometra, vive a Galliano.
Felicemente sposato con Rossana, ha due figli ormai grandi, Giulia (medico) e Tommaso (ingegnere).
Fin da piccolo ha avuto la passione per il calcio e ha militato con discreto successo nelle squadre dilettantistiche del Mugello per poi approdare, da una decina di anni, agli amatori AICS del Cavallina.
Marco non sa soltanto giocare: in tutti questi anni si è infatti particolarmente distinto per impegno e grande correttezza sportiva, doti che da sole ben valorizzano e contraddistinguono la partecipazione nelle competizioni organizzate da un ente di promozione sportiva.
Ci vuole un fisico ed una forza di volontà fuori dal comune per fare calcio a livello agonistico a 70 anni. “Il mio segreto ?”, spiega lui. “La serietà: nel corso di tutti questi anni ho sempre cercato di fare vita da atleta. Mi alleno un paio di volte a settimana, ogni estate faccio la preparazione col resto della squadra, con i miei ritmi ma senza saltare un giro di corsa. Non ho mai fumato e curo l’alimentazione. Fortunatamente non ho mai avuto un infortunio particolarmente serio nel corso della mia carriera.
E il Cavallina Calcio é orgoglioso di avere in rosa un uomo simbolo del più sano calcio amatoriale toscano.