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L'organo stefanini 1696. Un capolavoro riscoperto a Borgo San Lorenzo

Gli apprezzamenti sono stati tanti. Molte persone che venute anche da fuori Borgo sono rimasti entusiaste osservare nella controfacciata...

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Un momento della serata Un momento della serata © Aldo Giovannini
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Anche i più scettici, anche coloro che mettono le polemiche in ogni ingrediente si sono dovuti ricredere. Durante le feste secolari del SS. Crocifisso, il comitato promotore dell’Organo Stefanini 1696, con in testa il presidente Prof. Marilisa Cantini, hanno chiesto ai tecnici di scoprire il telo che durante i lavori di ripristino ricopriva il grande strumento musicale, affinchè i borghigiani che hanno seguito tutte le cerimonie, potevano osservarlo ed ammirarlo.

Gli apprezzamenti sono stati tanti. Molte persone che venute anche da fuori Borgo sono rimasti entusiaste osservare nella controfacciata del Santuario questo magnifico organo secentesco, che piano piano inizia a mostrare il suo volto.

C’è ancora del lavoro da fare, come per esempio il collocamento delle canne per la parte fonica, il passaggio secolare, che era stato chiuso da moltissimi anni (addirittura da dopo il terremoto del 1919), per andare sulla cantoria, ma anche se la cifra totale non è stata raggiunta, il più è stato fatto, con il guadio di Monsignor Giancarlo Corti, che ha celebrato la Santa Messa solenne, già pievano di Borgo San Lorenzo, rimasto prima contento per la calorosa accoglienza che i borghigiani gli anno riservato e poi nel vedersi davanti lo splendido organo.

Sono passati 15 anni da quando fu tolto dalla abbandonata Pieve di Santa Felicita a Faltona, fatiscente e quasi marcio, ma con meticolosità e bravura le due aziende scelte all’uopo (parte lignea prima e fonica poi), lo stanno riportando agli antichi splendori, quando nell’anno 1696 il maestro organaro di Lucca, Bartolommeo Stefanini lo costruì per la Badia Fiesolana.

Questo strumento ha fatto un lungo percorso prima di giungere a Borgo San Lorenzo; Badia Fiesolana, rubato dai soliti ladri francesi nel 1808, ritrovato in un campo a Mulinaccio sopra Vaglia, collocato in un convento di suore a Firenze in via della Scala, portato poi nel 1850 a Faltona (uno strumento barocco in una pieve romanica!!) per poi nel 2006, prendere un’altra strada: quella del Santuario del SS. Crocifisso di Borgo San Lorenzo. E la storia continua.

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