
Ha frodato una società finanziaria, replicando un grande numero di pagamenti fittizi fatti arrivare su conti correnti intestati a suoi familiari o conviventi. Nei guai è finito un cinquantenne residente a Pelago, attivo nel settore degli affitti a breve termine e ora indagato.
Per questa operazione i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze e il personale del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Toscana hanno eseguito un sequestro preventivo del valore di circa 1 milione di euro (il denaro sarebbe stato utilizzato anche per l’acquisto di un appartamento, un’autovettura e un motociclo, individuati e anch’essi sequestrati). Sequestro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze - dottor Piergiorgio Ponticelli e richiesto dalla locale Procura della Repubblica (Sostituto Procuratore dott.ssa Ester Nocera), nell’ambito, come detto, dell'indagine per plurimi episodi di frode informatica realizzati nei primi mesi del 2020 da un cinquantenne residente a Pelago, attivo nel settore degli affitti a breve termine e ora indagato.
Le indagini, sotto la direzione della Procura della Repubblica e frutto di una cooperazione investigativa di polizia giudiziaria tra il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza e il Compartimento della Polizia Postale fiorentini, hanno preso il via dalla denuncia presentata da una società finanziaria di rilievo internazionale, che aveva rilevato un’anomalia nei pagamenti effettuati e hanno consentito di rilevare in breve tempo che l’indagato aveva indebitamente replicato un numero considerevole di operazioni durante il primo periodo di emergenza sanitaria, acquisendo pagamenti - non dovuti - dalla società finanziaria, per quasi un milione di euro.
Le attività investigative, condotte mediante accertamenti tecnici di natura bancaria e patrimoniale, hanno consentito di rilevare che le somme di denaro erano state poi accreditate su conti correnti, ora posti sotto sequestro, intestati a familiari e conviventi dell’indagato.