
Non è la prima volta che ci vengono segnalate sentenze del genere; ma adesso, dato il numero rilevante, abbiamo deciso di raccontarvi cosa succede (spesso) a Firenze.
Il caso che ci segnala il lettore è la sentenza 2704/2024 del giudice di pace del tribunale di Firenze della dottoressa Maria Barbara Benvenuti che accoglie il ricorso del cittadino contro l'amministrazione.
Una sentenza che va ad aggiungersi come accennato, a altre sentenze similari e che dimostra a detta del nostro lettore che "ancora una volta chi amministra il Comune prosegue a installare segnaletica confondente, fuorviante che genera incertezza negli utenti della strada, sanzionandoli e che però solo in pochi hanno la salute, il tempo e il denaro per presentare ricorso."
"In una nazione civile ad essere sanzionati dovrebbe essere chi ha progettato e fatto installare segnaletiche stradali in violazione di legge, confondenti e che generano incertezza negli utenti della strada." prosegue nella sua riflessione il nostro lettore e viene da dire, come dargli torto....
Sciatteria, approssimazione, pressapochismo, mancanza di professionalità? A cosa e a chi imputare i tanti casi simili che giorno dopo giorno ingolfano i tavoli dei giudici di pace? Perché chi progetta e installa la segnaletica lo fa ignorando le regole del codice della strada?
Una cosa è certa. Quando un tribunale accoglie il ricorso dei cittadini e per il suo effetto annulla la sanzione amministrativa e condanna il comune di Firenze al pagamento delle spese legali che liquida nel caso in esempio in € 200,00 la domanda è solo una. Chi paga?
Nella sentenza che prendiamo ad esempio e che riguarda la segnaletica della corsia preferenziale di piazza Puccini per chi proviene da via Boccherini si legge che: "Il ricorso va accolto... La segnaletica ivi presente, come risulta dalle foto prodotte, per chi proviene dal semaforo verde di via Boccherini, posto in curva, non è chiara ma fuorviante.
Al semaforo v’è l’obbligo di andare a destra, ma poco più avanti il cartello indica che si può andare a destra e sinistra, per cui chi passa col verde può non percepire con chiarezza la prescrizione.
Il divieto di circolazione nella corsia preferenziale è posto proprio sopra il cartello che indica le due direzioni, generando incertezza sulla condotta da prendere. Il che prova la violazione del principio di tassatività degli illeciti amministrativi e la conseguente illegittimità della sanzione applicata. La sanzione opposta... deve per questo essere annullata."