Questa mattina (martedì 20 agosto) i piccoli ambasciatori di Pace del Popolo Saharawi, accolti nel territorio della Valdisieve per il consono soggiorno estivo dal 6 luglio al 26 agosto 2019, sono stati ricevuti dalla Sindaca del Comune di Pontassieve Monica Marini che ha loro consegnato la cittadinanza onoraria simbolica, una pergamena segno della vicinanza ed il sostegno dei comuni della Valdisieve alla causa del Popolo Saharawi. Per chi non conoscesse la loro storia, i Saharawi sono stati violentemente costretti a ripararsi in tendopoli di fortuna nel mezzo del deserto algerino dopo l’invasione marocchina del Sahara Occidentale, nel 1975 e ancora oggi costretti in esse in attesa di un referendum ONU mai celebrato. Il Comune di Pontassieve, in un clima nazionale non troppo incline alla accoglienza, dichiara ancora una volta la volontà di creare una rete di cooperazione internazionale sulla causa Saharawi, che da quest’anno insieme ai volontari dell’associazione Saharawinsieme ha visto impegnata anche una volontaria arrivata dal Comune gemellato francese di Saint Genis Laval, che ha scelto di dedicarsi all’accoglienza dei piccoli bambini. Da tanti anni le amministrazioni della Valdisieve ospitano sui loro territorio, grazie al coinvolgimento delle tante associazioni che a vario titolo contribuiscono all’accoglienza, i piccoli bambini Saharawi che possono trascorrere i caldi mesi estivi giocando con i coetanei, facendo attività e sottoponendosi a controlli medici, che altrimenti sarebbero impossibili nel deserto algerino dove vivono. Attività che hanno dato vita nel 2017 all'idea di un progetto atto ad avviare una cooperativa alimentare destinata a sostenere le famiglie più deboli nei campi profughi, in particolare quelle che presentano all’interno dei nuclei familiari disabilità grave. Queste le parole dell'Assessore alle Politiche Internazionali, Jacopo Bencini, e l’Assessore ai Gemellaggi, Giulia Borgheresi:
“Quello di oggi è più di un atto simbolico, di una liturgia l’impegno del Comune di Pontassieve si manifesta da anni non solamente nel prosieguo del progetto di accoglienza estiva ma in stanziamenti a sostegno delle associazioni coinvolte, e progetti di cooperazione e solidarietà nei campi. Veder crescere la rete dei territori solidali, da quest’anno anche con la partecipazione dei comuni europei gemellati, è forse il più bel segnale di risposta dal basso al clima politico nazionale”.