
Era la fine dell'estate del 2018, ed esattamente la fine del mese di agosto quando fra via della Chimera e via della Loggetta è spuntata un'antenna di oltre cinquanta metri. Una stazione radio base di telefonia mobile costruita su un terreno privato fra via della Chimera e via della Loggetta.
Intorno al ripetitore insistono molte abitazioni sia in via della Loggetta che in via della Chimera e in Via Matteo Marangoni e i residenti sono molto preoccupati da quest'ingombrante presenza dato che, come da nota del prot. 419275 della Direzione Ambiente del 23.12.2019 si legge che quest'antenna sarà utilizzata anche per la sperimentazione della tecnologia 5G.
Ad oggi, dopo un anno e mezzo dalla messa in funzione dell'antenna due persone residenti nella zona si sono ammalate nel corso del 2019 di leucemia mieloide acuta e una di cancro al cervello che è deceduta due mesi fa.
Molto si dibatte ed è scientificamente dimostrato da molti studi, che i danni biologici più comuni per chi è sottoposto ad onde elettromagnetiche sono cefalea, insonnia, astenia, e disturbi psicomotori; ma che sono stati riscontrati anche casi di riduzione della fertilità, di opacizzazione del cristallino e l'aumento del rischio di leucemia, tumori cerebrali o linfomi.
I tecnici dell'Arpat che hanno controllato per ben due volte l'impianto di Coverciano sostengono che tutto è regolare. La sperimentazione 5G però è stata approvata con riserva.
Noi abbiamo parlato con uno degli ammalati che ha paura a dire il suo nome nonostante la leucemia mieloide acuta avanzata, i globuli bianchi azzerati, il volto ceruleo ma tanta voglia di far conoscere il problema.
"Ho iniziato a sentire che c'era qualcosa che non andava in me già a settembre del 2019, quando il ripetitore era acceso da solo un mese. Ero in casa e all'improvviso avevo la sensazione di bruciare dentro. Poi le analisi del sangue e la diagnosi. Tutto è andato peggiorando; il mio fisico non reagisce e il fonometro segna picchi altissimi".