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Sanità, Medici Firenze: “Una vergogna le 400 aggressioni al personale sanitario in Toscana”

Il presidente dell’Ordine Dattolo: “Cartelli in tutti gli ospedali e i presidi sanitari per ricordare che chi aggredisce rischia multe fino a 5.000 euro”

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Le cifre sono allarmanti e il presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, è determinato a far sentire la voce di tutto il personale sanitario che sta affrontando una crescente ondata di aggressioni e minacce nei luoghi di lavoro. Le audizioni svolte dalla Commissione Sanità del Consiglio regionale hanno rivelato dati preoccupanti: oltre 400 casi di violenza nei confronti di infermieri, medici e operatori sociosanitari nei primi tre mesi del 2023.

Una vera e propria emergenza che richiede risposte concrete e misure efficaci per garantire la sicurezza del personale che quotidianamente si impegna per curare e assistere i cittadini. Il presidente Dattolo è categorico nel chiedere l'applicazione ferma delle leggi vigenti e la promulgazione di nuove normative per contrastare questo fenomeno allarmante.

Tra le proposte avanzate dall'Ordine dei Medici di Firenze, vi è quella di avvertire la popolazione attraverso apposita cartellonistica: in caso di aggressione o minacce a pubblici ufficiali, scattano multe che vanno da 500 a 5000 euro. Questa misura mira a sensibilizzare i cittadini sulla gravità delle aggressioni al personale sanitario e a disincentivare tali comportamenti inaccettabili.

Le vittime di queste aggressioni sono professionisti impegnati a garantire il benessere e la salute di tutti i cittadini. Gli operatori del settore sanitario svolgono un ruolo fondamentale nella società, e il loro lavoro merita rispetto e protezione. Le aggressioni verbali e fisiche rappresentano una percentuale significativa su un totale di circa 55mila dipendenti complessivi delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale.

L'Ordine dei Medici di Firenze chiede un impegno comune da parte delle istituzioni, dei sindacati e della società civile per porre fine a questa emergenza e assicurare un ambiente di lavoro sicuro per tutti gli operatori sanitari.

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