Senni. La grande querce nel ricordo (e nelle foto originali) di Aldo Giovannini © n.c.
Abbiamo letto con tanto piacere l’ampio servizio su OK!Mugello della secolare querce di Senni (fra la Villa del Palagiaccio e la Villa di Ferracciano), dove il nostro Saverio Zeni ha ospitato una copiosa parentesi storica del Signor Valido Capodarca, inerente ad una delle più eclatanti testimonianze di alberi monumentali d’Italia, com’era appunto la querce di Senni. Ho letto il servizio con grande trasporto ed altrettanta curiosità poiché nel corso di oltre 50 anni, nel nostro girovagare fra i meandri del Mugello e scrivendo sui quotidiani locali, abbiamo più volte fotografato e trattato questo impressionante albero. Ecco vogliamo dare il nostro modestissimo contributo, ricordando fatti ed episodi simpatici, anche perché 18 anni orsono su richiesta dello scrittore Giorgio Batini (grande giornalista de La Nazione), demmo il nostro contributo in riguardo ad alcuni alberi secolari mugellani attinenti al sacro nel suo bellissimo libro intitolato “Gli alberi della Fede in Toscana”. Fu una bella esperienza come quella di essere andato alla scoperta di oltre 200 meridiane, antiche, vecchie e recenti fra Mugello, Alto Mugello e Val di Sieve. Ma questa è altra parentesi storica. Il primo ricordo fu sabato 15 settembre 1990, quando nella solita discussione al Bar La Magnolia (che tristezza vedere chiuso questo locale da alcuni anni. Peccato!), un amico parlando della querce di Senni diceva che ci volevano cinque persone per abbracciarla, mentre un altro disse che era esagerato ne bastavano 3 al massimo, insomma ognuno diceva la sua e ne venne fuori la classica scommessa. Partimmo da La Magnolia con quattro giovani virgulti (la strada era ancora quella piccola comunale), ovviamente con tanto di macchina fotografica per testimoniare quanto discusso e scommesso. Quando arrivammo sul posto ci accorgemmo che i quattro giovani non sarebbero bastati, ma dopo pochi minuti transitò una macchina con due persone a bordo. Gli chiedemmo se potevano stare al gioco; e così fecero. Per abbracciare la querce di Senni ci vollero sei persone. Scattammo le foto facendo felice chi aveva scommesso giusto. Poi nel corso del tempo abbiamo fotografato più volte la querce di Senni specialmente quando cambiava la viabilità, fino a quando fu deciso di abbatterla dopo che era stata colpita da una malattia come viene spiegato scientificamente con dovizia di particolari nell’articolo sopra citato. Ma la cosa davvero buffa fu quando venne abbattuta; era il martedi 18 novembre 2003, la strada provinciale venne chiusa al traffico dalle forze dell’ordine, presenti molti giornalisti della stampa scritta e parlata e una miriade di fotografi. Due potenti trattori la “imbracarono” con grossi canapi e quando si misero in moto la querce non voleva saperne di cadere; prova e riprova alla fine il grosso canapo invece di abbattere il secolare albero si ….tranciò di netto. I responsabili decisero allora di imbracarla con canapi di acciaio e finalmente, quasi improvvisamente, collassò. Scrivemmo in un settimanale locale. “ Tre secoli secoli per crescere, cinque secondi per morire!”. Non per vantazione (come diceva “baracca” di Sagginale), per dire che fummo gli unici a scattare l’immagine al momento giusto, cioè a metà caduta e questa immagine la prestammo ad alcuni quotidiani, noi che invece di obiettivi più o meno prolungati come obici, avevamo la nostra misera “Ferrania”. Qualche giorno dopo andammo a testimoniare il lavoro dei legnaioli sul …cadavere della querce distesa sul campo, poi in quel di Scarperia a lato del cimitero comunale dopo che era stata adibita a Monumento per i Caduti di tutte le guerre. Ecco i nostri ricordi e le testimonianze visive sulla querce di Senni, se poi la Redazione vuole anche la storia sugli alberi “sacri” del Mugello siamo a disposizione. Complimenti al signor Valido Capodarca per questi suoi preziosi contributi. Foto 1 (in alto): Settembre 1990. L’abbraccio di tre giovani alla querce di Senni; gli altri tre sono sul dietro. Foto 2 (qui sopra): Settembre 1990. Dopo l’abbraccio della querce foto ricordo dei sei giovani proprio davanti all’albero. Il quarto da sinistra è il figlio dello scrivente di queste note Foto 3 (qui soptra): Novembre 2003. I trattori si sono posizionati dietro la querce Foto 4 (qui sopra): Novembre 2003. Il momento fatidico; la querce crolla a terra. Foto 5 (qui sopra): Novembre 2003. Gli operai al lavoro per tagliare i grossi rami della querce. (Foto cronaca di Aldo Giovannini)



ALFREDO
L'idea di farne un monumento ai morti in guerra stata davvero buona.
TERESA
MA QUANTE COSE BELLE E SIMPATICHE, PICCOLA GRANDE STORIA MUGELLANA. PERO' LA NOSTRA VALLE E' MOLTO DEGRADATA IN QUESTI ULTIMI TEMPI. BASTA OSSERVARE LA STRADA DA BORGO A SAN PIERO, DA SAN PIERO A SCARPERIA, DA BORGO A VICCHIO ED ALTRO. QANTE BRUTTURE
antonio
Complimenti anche da parte mia,leggere i suoi articoli per me sempre piacevole.Antonio
MASSIMO
HA RAGIONE E ME NE SCUSO. MA NON SO COME IL MESSAGGIO SIA PARTITO TRE VOLTE. MI SCUSI. COMPLIMENTI COMUNQUE
Aldo Giovannini
SIGNOR MASSIMO, MA QUANTE VOLTE LO HA SCRITTO. NE BASTAVA ....UNA. COMUNQUE HO AVUTO ANCHE QUESTE BELLE ESPERIENZE. CARI SALUTI
Massimo
CHE GIOVANNINI E' A CONOSCENZA DI TANTISSIME COSE LO SI SAPEVA, MA CHE SI INTENDE ANCHE DI ALBERI, QUESTA E' NUOVA. MA!!