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Chi sono le sentinelle ambientali? Ce lo spiega Crinali Liberi

Una lunga lettera del comitato "Crinali Liberi" che spiega chi sono e cosa possono fare le "sentinelle ambientali" nel nostro territorio

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inquinamento da bentonite e olii lubrificanti saggi geologici inquinamento da bentonite e olii lubrificanti saggi geologici © Crinali Liberi
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A seguire il comunicato di Crinali Liberi che oltre a spiegare che ruolo possono svolgere le sentinelle ambientali, sottolinea il comportamento "curioso" di alcuni soggetti che tendono a identificare le persone che effettuano le segnalazioni.

Essere cittadini consapevoli e responsabili non è cosa facile nel nostro Belpaese! E' risaputo che quand'anche le leggi ambientali e la legge fondamentale dello Stato Italiano, la Costituzione della Repubblica, sono dalla  parte dell'ambiente e del cittadino, esercitare il proprio diritto/dovere non è così scontato; le sentinelle ambientali dell'Appennino mugellano ne sono testimoni.

Non tutti sanno che il decreto legislativo 152/2006, testo unico ambientale, ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali (art. 2) (qui)

La qualità della vita non è legata principalmente all'avere a disposizione grandi quantità di beni da consumare e forme di divertimento e intrattenimento sempre diversi e molto dispendiosi in tutti i sensi, anche dal punto di vista ambientale. A questo sistema di cose ci ha condotto e abituato l'interesse di pochi capitalisti (profitto), detta semplicemente, promuovendo forme di consumismo sfrenato. Per motivi d'interesse privato e finanziario e diversamente da qualsiasi interesse pubblico, la gran parte dei politici italiani da tempo è impegnata in un sempre più intenso "uso consumistico" del suolo e del territorio, non solo riempiendo le città e le periferie di cemento superfluo con supermercati, ipermercati, outlet  ecc.  del tutto inutili,  ma anche promuovendo e, purtroppo, spesso anche realizzando opere imponenti, inutili e dannose per i cittadini come inceneritori (termovalorizzatori), impianti termici alimentati a biomasse, impianti industriali eolici e impianti fotovoltaici a terra ecc.. con la scusa di produrre "energia pulita", impegnando grandi quantità di denaro e di risorse che, di conseguenza,  smuovono interessi molto forti.

Ciò accade perché si pensa all'energia con lo stesso criterio con cui si pensa a un bene di consumo, senza alcuna programmazione intelligente che guardi al futuro: si prevede di consumarne sempre di più, senza un limite ragionevole, pertanto se ne vuole produrre sempre di più, senza minimamente andare a diminuire le forme di produzione più inquinanti, cioè quelle da fonti fossili, così nell'Unione Europea, così in Italia (qui)  Nonostante la propaganda dei vari governi succedutisi negli ultimi anni abbia sempre sostenuto il contrario.

Questa pseudo-transizione energetica va avanti anche a costo di sacrificare i paesaggi più belli, i fiumi e torrenti più ricchi di acqua e di vita, gli ecosistemi naturali  la cui biodiversità rappresenta, quella sì, un bene comune di cui tutti devono poter  godere e beneficiare, in particolare le comunità locali cresciute accanto, ora e nel futuro. Proprio di recente la tutela di questi ambienti e della biodiversità è diventata principio fondamentale della Costituzione italiana con la modifica dell'art. 9 a cura del Parlamento (qui). Ancora, il comma 3 di questo  articolo prevede che tutti gli enti (della Repubblica) abbiano a cuore "la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”: cioè  per la prima volta detta un criterio generale di azione dei pubblici poteri improntato alla protezione dell’ambiente anche nell'interesse dei pronipoti. L’art. 41 al secondo comma  definisce inoltre un limite al ruolo dei privati e in particolare all'iniziativa economica privata (leggi: produttiva industriale, agricola, commerciale, ecc.) infatti recita: "l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno, oltre che alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana, altresì alla salute  e all’ambiente." (qui)

Ecco il perché delle sentinelle ambientali. Ecco perché c’è bisogno che i cittadini, insieme alle loro associazioni e comitati, prendano in mano il loro destino e quello del territorio in cui vivono vigilando a loro volta che il paesaggio, il suolo, la biodiversità, insomma l'ambiente in cui vivono sia difeso e tutelato come la Legge ambientale italiana e la Costituzione prevedono.

E di questo diritto/dovere tutti i cittadini sono investiti secondo l'art. 3-ter del D. Lgs.152/2006 "principio dell'azione ambientale"  che recita:

"La tutela dell'ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell'azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché al principio "chi inquina paga" che, ai sensi dell'articolo 174, comma 2, del Trattato delle unioni europee, regolano la politica della comunità in materia ambientale."

Oltre a prevedere l'applicazione di due principi importantissimi e spesso negletti dalle imprese: il principio di precauzione e quello della prevenzione dei danni causati all'ambiente, questo articolo prevede che la garanzia della tutela dell'ambiente e degli ecosistemi naturali si attui anche da parte di singoli cittadini (persone fisiche private); da qui  discende il diritto/dovere delle cittadine e dei cittadini a farsi "sentinelle ambientali" preposte all'azione di segnalazione di abusi e/o inquinamenti presso le pubbliche autorità competenti che provvederanno eventualmente all'accertamento effettivo delle violazioni, ma che non possono essere sempre ed ovunque a vigilare su tutto il territorio di competenza, in tutti i cantieri aperti, in particolar modo in quelli situati in zone di montagna, più difficilmente accessibili, anche perché sono state ridotte in numero e in mezzi necessari e indispensabili all'espletamento delle loro attività.

Per maggiore chiarezza ricordiamo che le eventuali segnalazioni fatte dalle cosiddette "sentinelle ambientali" non sono altro che un diritto/dovere che viene esercitato da cittadini informati che vogliono proteggere il loro territorio da abusi  e inquinamenti come la legge ambientale prevede, cioè con una finalità di pubblica utilità.

Chiarito questo ci chiediamo: perché in Mugello ci sono imprese che si ostinano a voler sapere i nomi delle persone fisiche che fanno tali segnalazioni? Quale sarebbe la loro finalità? Certamente non è una finalità di pubblica utilità! E allora quale sarà la loro finalità?

Lasciamo aperta la risposta alla fervida inventiva e immaginazione dei lettori!!
Con rispetto per l'ambiente e con tanto affetto per il territorio

Crinali Liberi

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