2 APR 2025
OK!Firenze

Svelata ufficialmente, nella Chiesa di San Lorenzo a Signa, la pittura muraria “Madonna in trono, fra Santo Stefano e Sant’Antonio”

Dopo gli interventi in memoria di Mannelli, una persona buona, appassiona e perbene, come riportato da tutti, si è poi svolta...

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Un momento della sveltatura Un momento della sveltatura © comune di Signa
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Stupore e meraviglia. Si è svolta stamani la cerimonia ufficiale di svelatura della pittura muraria “Madonna in trono fra Santo Stefano e Sant’Antonio”, nella Chiesa San Lorenzo a Signa.
Una cerimonia solenne, alla presenza delle istituzioni, dei figuranti del Corteo Storico e della soprano Elisabetta Braschi,  iniziata con un minuto di silenzio per omaggiare Giampiero Mannelli, provveditore della Venerabile Compagnia del Santissimo Sacramento e dello Spirito Santo venuto a mancare nelle scorse ore.

Dopo gli interventi in memoria di Mannelli, una persona buona, appassiona e perbene, come riportato da tutti, si è poi svolta la cerimonia ufficiale, con la partecipazione del Governatore della Venerabile Compagnia Pier Giovanni Braschi, il sindaco di Signa Giampiero Fossi, il consigliere regionale Fausto Merlotti,  Maurizio Catolfi, ex funzionario del Ministero della Cultura, la restauratrice Cristina Napolitano e il pievano don Matteo Ambu. Ad impreziosire l’evento gli intermezzi musicali affidati alla soprano Elisabetta Braschi.

“Nei mesi scorsi, - ha reso noto  il governatore della Venerabile Compagnia -  abbiamo partecipato al bando promosso dalla Fondazione Cr Firenze con l’intento di continuare ad abbellire e valorizzare l’antica chiesa di cui noi siamo fedeli custodi. Abbiamo così contattato la restauratrice Cristina Napolitano, che già  stava operando  presso la Pieve di San Giovanni Battista, e, dopo aver ottenuto il sostegno economico, siamo riusciti a far partire il cantiere avviando un prezioso intervento di restauro che ha consentito all’opera di riprendere luce, eliminando quel velo che offuscava l’infinita bellezza del dipinto”.

“E’ una giornata storica per Signa – ha esordito il sindaco Fossi - il primo ringraziamento va a tutta la Venerabile Compagnia, fedeli custodi della Chiesa di San Lorenzo e poi alla restauratrice Cristina Napolitano che non ha solo lavorato con la testa e con le mani ma ha messo il cuore, dimostrando tutta la sua passione verso l’opera del restauro e della conservazione.  La nostra terra di Signa ha una forte sensibilità spirituale e per questo serve la massima sinergia fra le istituzioni per continuare a curare questi luoghi o avviare nuovi ed ulteriori restauri del nostro patrimonio del sacro”. 

Soddisfatto il consigliere regionale Fausto Merlotti: “Pur tra i molti impegni del fine settimana – ha ammesso - mi sono sentito davvero in dovere di partecipare a questa cerimonia per ammirare come quest’opera è stata restituita a tutta la comunità signese e non solo. Un intervento reso possibile grazie alla cura della Venerabile Compagnia, della restauratrice e dell’attenzione che l’Amministrazione comunale ripone, da  sempre, verso il patrimonio artistico, di ineguagliabile bellezza”.

D’accordo anche Maurizio Catolfi che, dopo aver ricordato l’anno di istituzione del Ministero per i Beni Culturali e aver fatto cenno dell’adozione del codice dei beni culturali si è complimentato con la Venerabile Compagnia per aver saputo intercettare i fondi necessari per procedere al restauro. “Un intervento preziosissimo – ha detto – che non ha solo consentito di restituire un’opera alla comunità di Signa ma più in generale all’intero patrimonio artistico italiano”.

Il cantiere di ripulitura e restauro è durato circa quattro mesi. “Durante le lunghe operazioni di recupero – ha spiegato la restauratrice– mi sono occupata di rimuovere il particellato incoerente presente in superficie, ho poi effettuato degli impacchi desalinizzanti per rimuovere i sali, ho proceduto con la rimozione delle stuccature non idonee per poi procedere con quelle nuove e rendere possibile una reintegrazione pittorica, a selezione cromatica, laddove era possibile la ricostruzione”.

La svelatura, a cui è seguita la benedizione di don Ambu, ha destato grande stupore e meraviglia fra i tanti presenti che hanno apprezzato l’intervento di restauro essendo stato capace di ridonare nuova luce a quella che il sindaco Fossi non ha esitato a considerare una delle opere più belle del territorio.

 

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