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​Bagno a Ripoli: classi pollaio al quadrato al tempo del Covid

Tutto ciò nonostante i proclami della Ministra Azzolina contro le “classi pollaio”.

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Al limite del paradosso la situazione che si è creata al liceo scientifico Gobetti Volta di Bagno a Ripoli dove le norme pre covid “incastrate” con quelle successive alla pandemia hanno creato una situazione ingarbugliata al limite del surreale.

Mentre la Ministra Azzolina dichiara a mezzo stampa che sono pronti investimenti e che il suo primario interesse è eliminare “le classi pollaio” al Gobetti Volta si devono fare i conti con i tagli al personale docente e in vista della ripresa della scuola del 14 settembre viene deciso l'accorpamento delle tre attuali seconde in due future terze sopprimendo di fatto una classe e dividendo i ragazzi nelle altre due sezioni creando cosi due classi rispettivamente di 28 e 29 alunni.

Tutto ciò in epoca di distanziamento sociale e tutela della salute significa, temono i genitori, solo una cosa: impossibilità della didattica in presenza e didattica a distanza a oltranza.

Sono sul piede di guerra i genitori dei ragazzi specie dopo l'estrazione a sorte di alcuni giorni fa della classe che verrà soppressa per assegnare i ragazzi alle due sezioni sopravvissute.

Dov'è il rispetto degli alunni? Delle loro amicizie e relazioni specie dopo mesi orribili di sofferenza della pandemia che ha visto adolescenti di 16 anni all'improvviso privati di una vita sociale e di relazioni.

Questo è il risultato di scelte dissennate da parte del Governo e del Ministero dell’istruzione e le indicazioni sbagliate da parte dell’ufficio scolastico regionale che – in epoca pre covid – ha imposto la riduzione dell’organico e di fatto la soppressione di alcune classi. Il paradosso è che a metà luglio e nonostante il mondo sia stato travolto dalla pandemia ancora non si è riusciti a fare dietro front da una situazione surreale facendo precipitare la situazione.

I genitori ormai sono esasperati e chiedono a gran voce che sia fatta chiarezza sulle decisioni ministeriali e che il Ministro Azzolina in persona intervenga per risolvere questo problema che grava pesantemente su famiglie e ragazzi .

Chi è il responsabile di questa decisione? Chi si prende in carico di rispondere dei danni causati da scelte incoerenti con quello che le linee guida impongono?

Chi spiega a questi ragazzi che lo Stato non tutela le nuove generazioni? Che siamo in un Paese dove si fa ripartire il calcio, gli stabilimenti balneari, i cinema, i teatri, le terme e gli aperitivi ma non la scuola, la crescita culturale e il diritto all'apprendimento?

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