
Il disastro ambientale che ha colpito il torrente Rovigo ha lasciato ferite profonde non solo nel paesaggio, ma anche nella coscienza di chi quel territorio lo vive e lo protegge ogni giorno. A prendere la parola ora sono le Squadre Unite Cinghialai di Firenzuola, Casanuova e Casetta, che in una nota ufficiale hanno espresso tutto il loro dolore per quanto accaduto e la volontà concreta di offrire il proprio supporto.
“Questa zona la consideriamo casa nostra” – scrivono i cinghialai – “d’estate ci occupiamo della manutenzione delle strade, della pulizia dei sentieri, della rimozione degli alberi abbattuti dal maltempo. D’inverno andiamo a caccia, ma lasciando il luogo come lo abbiamo trovato, intatto”. Un legame profondo, quindi, quello con l’ambiente circostante, che rende ancora più amaro il disastro a cui sono stati costretti ad assistere.
Con grande senso civico, le squadre chiedono alle istituzioni interventi urgenti per arginare i danni e avviare una bonifica tempestiva e ben coordinata, pur riconoscendo la complessità della situazione: “Non cerchiamo colpevoli, ma vogliamo contribuire affinché il territorio possa tornare alla normalità”.
La proposta concreta non si fa attendere: i cinghialai mettono a disposizione la propria conoscenza capillare del territorio e la lunga esperienza in ambienti impervi per collaborare attivamente alle operazioni necessarie. “Vogliamo dare un segnale forte della nostra presenza. Noi ci siamo”.
Un appello accorato, quello delle squadre di caccia, che si unisce a quello di tante altre realtà locali già mobilitate per difendere uno degli angoli più preziosi dell’Appennino.