
Ecco la nota che riceviamo e pubblichiamo dal movimento e dal candidato sindaco Matteo Gozzi dopo un sopralluogo all'impianto di Faltona:
L’impianto di compostaggio di Faltona è un rischio per l’ambiente e la salute? Mentre gli altri candidati spazzano le strade o si preoccupano per le rastrelliere delle biciclette, lo scorso 5 maggio, per verificarlo, una delegazione parlamentare del Movimento 5 Stelle accompagnata dal Candidato Sindaco Matteo Gozzi, ha compiuto un’ispezione dell’impianto visionando le strutture ed i processi e raccogliendo anche i referti delle analisi compiute su campioni prelevati direttamente da Publiambiente, società che gestisce l’impianto, la quale si è invece opposta al prelievo diretto di campioni su cui effettuare analisi indipendenti. Adesso a distanza di alcuni giorni è possibile trarre le conclusioni delle valutazioni effettuate sui referti forniti dal gestore. “Premetto che io stesso ho una specifica competenza in materia visto che sono perito chimico e ho lavorato per alcuni anni presso la SOPRAM, società che era in origine comproprietaria dell’impianto”, dichiara Matteo Gozzi. “Tuttavia i dati analitici sono chiari anche per i non esperti e dimostrano la carenza di adeguati controlli sulla composizione del compost che viene prodotto: le analisi vengono effettuate senza un programma che ne garantisca la significatività statistica e non sono dichiarati i metodi di prelievo dei campioni per assicurarne la rappresentatività tanto che lo stesso laboratorio mette le mani avanti declinando ogni responsabilità sulle modalità di campionamento e parlando di metodo non accreditato; non sono rilevati i dati relativi agli idrocarburi aromatici che hanno elevato potere inquinante e per quanto riguarda gli altri metalli, come ad esempio piombo e arsenico, i limiti di tolleranza sono così ampi (anche il 67%) da rendere questi risultati inattendibili. In definitiva le analisi così condotte non sono un vero e proprio strumento di controllo della regolarità e della salubrità dell’impianto ma un semplice adempimento formale posto in essere dal gestore. Questo ovviamente apre pesanti interrogativi sulla reale condizione dell’impianto e dei materiali stoccati e sui possibili danni che da questi possono derivare per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Il centrosinistra ci lascia molte pillole avvelenate a livello amministrativo e gestionale ma purtroppo in questo caso il termine “VELENO” va inteso in senso letterale. Fugare i dubbi sarà la nostra prima preoccupazione dopo avere vinto le elezioni”. Secondo Matteo Gozzi “anche da un punto di vista organizzativo ed economico le pecche sono evidenti: un terzo dei rifiuti trattati a Faltona si trasforma in acqua e gas per i naturali processi di ossidazione, un altro terzo è costituito da plastica e metalli provenienti da una raccolta non adeguatamente differenziata a monte e che vanno direttamente in discarica. La parte rimanente è un compost di bassissima qualità, non utilizzabile per l’agricoltura e che può essere usato solo per copertura di discariche: di fatto Faltona è un impianto in cui entrano rifiuti ed escono rifiuti, salvo che tutto il processo di trattamento comporta costi elevati per logistica, attrezzature e personale, un esempio clamoroso di spreco del denaro pubblico. Senza considerare il peccato originale di Faltona, costruito in una zona soggetta originariamente a vincolo paesaggistico per una collusione di interessi pubblici e privati anziché in un’area più adatta ad un sito industriale come potevano essere le aree di Pianvallico e La Torre e ciò nonostante l’opposizione e le proteste, a quei tempi, di alcune organizzazioni politiche e dei cittadini”. “Il compostaggio non può funzionare senza una raccolta differenziata molto spinta che Publiambiente si rifiuta di fare in Mugello a differenza di altre aree, in compenso abbiamo la TARES più alta della zona. E’ una situazione intollerabile per cittadini e categorie economiche che infatti ci chiedono di considerare il dossier rifiuti come una priorità”. “Per di più il candidato Socialista Omoboni nei dibattiti sta sollevando, senza rendersene conto, un altro grave problema che è quello del mancato rispetto del contratto da parte del gestore per cui chiede la nomina di un ufficio di controllo. Per fare un esempio è come se il Comune comprasse il pane per i cittadini pagandolo 5 euro al kg invece di 2 e poi si facesse consegnare pagnotte avariate e del peso di 800 grammi: una situazione di sfascio totale che è responsabilità della maggioranza che governa Borgo dal dopoguerra e di cui lo stesso Omoboni fa silenziosamente parte da 10 anni”. Conclude Gozzi: “appena vinte le elezioni nominerò un assessore con delega alle partecipate per controllare anche Publiambiente a cui prorogheremo il contratto per un solo un anno a patto di riorganizzare il servizio portando la differenziata al 90% e abbassando i costi della gestione rifiuti. Nello stesso tempo ci prepareremo ad una nuova gara se il gestore non verrà incontro alle nostre richieste: in tutti i modi metteremo fine ad una situazione pericolosa e dannosa per l’economia, l’ambiente e la salute dei cittadini di Borgo”. Cliccando qui è possibile scaricare le immagini della documentazione.
Paolone
Vergogna! A borgo comanda davvero pubbliambiente.....votiamo tutti x Gozzi...se vince cambia tutto e scoperchia gli altarini!