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Crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze. Aziende coinvolte già sotto inchiesta a Genova

Sempre un cantiere Esselunga e sempre la stessa ditta appaltatrice.

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Le ricerche Le ricerche © Vigli del Fuoco
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In seguito al crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze, nella giornata di ieri la procura ha aperto un fascicolo. 

Contemporaneamente alle indagini, continuano senza sosta le operazioni di soccorso sul posto. Secondo quanto emerso, l'azienda committente e la ditta appaltatrice nel cantiere del supermercato Esselunga, sono le stesse degli incidenti avvenuti un anno fa, il 10 febbraio 2023, nel cantiere di un altro supermercato del gruppo lombardo della Gdo a Genova, nella zona di San Benigno nel quale tre operai rimasero feriti a causa del cedimento di una rampa nel parcheggio a uso della nuova Esselunga: Vallata spa, immobiliare partecipata al 100% da Esselunga e Aep, Attività Edilizie Pavesi srl, con sede a Pieve del Cairo (Pavia).

Dopo l'incidente a Genova la procura, dopo la Asl3, aveva aperto un fascicolo. Tre mesi dopo, nello stesso cantiere, si verificò anche il cedimento di una cancellata, che investì un altro lavoratore, ferendolo in maniera grave.
L'Asl genovese fece sequestrare l'area e la procura di Genova aprì un fascicolo mettendo sotto la lente la ditta esecutrice dei lavori e quella che avrebbe dovuto effettuare i controlli sulla sicurezza.
Una volta dissequestrato, il cantiere è ripartito.
I responsabili di Aep, Attività Edilizie Pavesi, in una nota inviata all'Ansa affermano: "Una tragedia immane, siamo sopraffatti dallo stupore e dal cordoglio".
"È il momento del silenzio e del dolore. Siamo a completa disposizione delle autorità, per assicurare tutte le condizioni atte a fare chiarezza su questo drammatico incidente".

“Su codice appalti narrazione fuorviante" “Oggi è il giorno del lutto regionale: dobbiamo rispettare i morti e riflettere, ma anche ringraziare le Forze dell’Ordine e i Soccorritori intervenuti. Bisogna fare chiarezza sulla tragedia del crollo, in tribunale ma anche nel dibattito pubblico”.
Lo afferma Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, che poi spiega: “Il nuovo codice degli appalti pubblici, una delle riforme richieste per il Pnrr, non c’entra nulla con l’opera in questione, un cantiere privato, contrariamente a quanto viene fatto credere”.
“Voglio chiarire subito – aggiunge Mazzetti – che in nessun articolo del nuovo codice è contenuta una qualsiasi disposizione che riduce i controlli sui materiali, le certificazioni sulle imprese in subappalto, i compiti del progettista come del direttore lavori”.
“Condivido l’indignazione e la richiesta di giustizia per questa tragedia, come per tutte le altre avvenute negli anni, ma mi oppongo – rimarca Mazzetti – a questa narrazione sbagliata e fuorviante, portata avanti da una parte politica e sindacale e pompata sui media, secondo la quale i cantieri edili sarebbero una sorta di Far West, in mano a biechi speculatori senza scrupoli, che lucrano tagliando sui materiali e sfruttando manodopera irregolare. E poi, visto che ancora siamo un paese civile con uno Stato di diritto, la responsabilità è dei singoli”.

“Non agiamo sull’onda del momento, riflettiamo, come da tempo stiamo facendo nel dipartimento lavori pubblici di Forza Italia per apportare dei correttivi al codice appalti lavori pubblici e valutiamo anche come migliorare le regole per i cantieri, senza fare di tutta l’erba un fascio”, è l'invito di Mazzetti che rivendica: “Non ci sto a far passare tutte le nostre imprese e tutti i professionisti come dei barbari o degli incapaci o dei collusi. Sono convinta del contrario e credo che si debba dire la verità, a tutela delle nostre imprese che agiscono, da sempre, ai massimi livelli nel mercato internazionale e la cui stragrande maggioranza lavora bene e con coscienza, cercando di muoversi con estrema fatica in una giungla di norme; proprio per questo, più volte ho proposto il Made in Italy nelle costruzioni in quanto eccellenza mondiale”.
“Sicuramente, dobbiamo ragionare su molti fattori – riflette -: la qualifica delle aziende anche per lavori privati, l’unificazione di tutti i contratti, il potenziamento della sicurezza già in fase di progettazione, con adeguati costi, invece che solo in cantiere. Sono alcune delle proposte su cui stiamo lavorando”.
“Il settore edile non è esente da problemi, siamo spesso lontani da uno standard di qualità dell'organizzazione e delle maestranze, che sarebbe necessaria stare al passo con i tempi, anche se negli anni tanto si è fatto e tanto altro potremmo fare ma di certo, per accompagnare il cambiamento in meglio, non serve parlare di nuove leggi, come proposto da alcuni colleghi e sindacati, per arrivare addirittura a proporre un “omicidio colposo in cantiere”, ma fare rispettare quelle esistente con controlli regolari: sicuramente chi sbaglia deve pagare ma non si può colpire un intero settore che è fondamentale in termini di Pil e posti di lavoro”, conclude Mazzetti. 

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