
Da Marcello Giannini, storica firma del giornalismo sportivo e della trasmissione 90esimo minuto, riceviamo questo articolo sulla sfida del campionato 2012 (finita 0-0 con il Cagliari allo stadio Franchi). Ma leggiamo cosa ha scritto Giannini:
Ultima della stagione. Mi sto avviando allo stadio, ci abito vicino. Ci sarei andato lo stesso anche se non fossi stato fiorentino. Non per la professione per cui la presenza sarebbe dovuta, ma perché devo in quanto lo sento, non per fedeltà o consimili, forse per una curiosita di cronaca e soddisfazione in quanto una partita come questa appartiene alla storia.
S'è incupito (o s'accupa come scrisse un allunno a mia moglie che insegnò per un periodo a Gagliano in Mugello) anche il cielo a significare che manca il sole anche dentro.
Voglio vedere in campo gli stimoli rimasti di un campionato privo di ogni significato positivo di valore, peggiore del nulla. Ma appartiene allo storia alla quale ha affidato la sua cronaca quotidiana assurda fino ad oggi, o quasi.
Un sogno c'è: quello di poter scorgere al centro della tribuna d'onore il principale protagonista che parrebbe uscito dalla fertile penna di Italo Calvino col suo Cavaliere Inesistente.
Diego della Valle non dovrebbe mancare anche a sostegno del fratello Andrea che ha messo la faccia per lui. Ma Diego della Valle non ci sarà, non vedrà dal
vivo i resti della sua creatura insieme ai collaboratori più stretti, con molti che sono già usciti lasciando alla storia soltanto fatti visibili in questa realtà allucinante in uno stadio senza futuro.
Presenze senza fini, senza scopi,quasi sovrannaturale, davvero irreale. Per assistere ad una partita non partita per assistere come per non vedere o constatare quello che è già scontato e con il risultato che non serve a salvare la faccia nemmeno dei presenti.
Capito Della Valle e company. Ripeto: Calvino docet.