16 APR 2025
OK!Firenze

Giustizia al rallentatore: tutto fermo per 6 mesi causa Covid. Avvocati manifestano a Novoli

Faranno un flash mob davanti al Palazzo di Giustizia

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Il Palazzo di Giustizia a Novoli Il Palazzo di Giustizia a Novoli © Hari Seldon
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Indosseranno la toga così come fanno durante i processi penali ma questa volta non entreranno in aula bensì protesteranno perché il lavoro dei Tribunale è bloccato fino al prossimo 31 luglio. Sono gli avvocati fiorentini che si mobiliteranno lunedì per denunciare una giustizia ancora più a rallentatore a causa della pandemia da Coronavirus.

Il gruppo "Toghe Fiorentine 2.0", nato su iniziativa di Francesca Bonagura, Tiziana Morgese, Antonio Ossi, Jacopo Pepi, Francesca Proietti Placidi, Andrea Quercioli e Amelia Vetrone, organizzeranno un flash mob, con invito esteso a tutti gli avvocati del distretto fiorentino, per manifestare il forte disagio in relazione alle restrizioni imposte al settore giustizia, sostanzialmente ancora bloccata in seguito al lockdown del 9 marzo scorso. L'appuntamento è per lunedì 15 giugno alle 15 davanti al Palazzo di Giustizia di Firenze.

"Con l’inizio del “lockdown” lo scorso mese di marzo anche il funzionamento della Giustizia, sia civile che penale ed amministrativa, è stato praticamente “congelato” ed anche con l’avvio della c.d. “FASE 2” la situazione non è sostanzialmente mutata, quando invece ci si aspettava una vera ripartenza com’è avvenuto nel resto del Paese.Gli Avvocati, operatori fondamentali ed ineliminabili del settore “giustizia” si sentono ormai impotenti davanti a questo perverso meccanismo che rischia di mettere a serio rischio in primo luogo il diritto di tutti i cittadini ad una giustizia certa e celere.
Per questo motivo, come categoria toccata direttamente da questa gravissima ed ormai intollerabile situazione, abbiamo deciso di mobilitarci in modo spontaneo.
Non ne facciamo una questione politica, né prettamente economica, sebbene sia sotto gli occhi di tutti che la categoria forense abbia pagato e pagherà un prezzo carissimo sotto tale aspetto. Da un confronto con i Colleghi, abbiamo riscontrato una serie di gravi problemi, di cui facciamo di seguito solo un breve elenco assolutamente non esaustivo, che intendiamo affrontare concretamente affinché si trovino delle soluzioni:
- ormai si accede agli uffici giudiziari ed alle cancelleria solo ed esclusivamente su appuntamento, che spesso viene dato solo a distanza di tempo e talvolta senza possibilità di poterlo fare in caso di assenza di urgenza, o comunque lasciando agli operatori degli uffici la discrezionalità di valutare la sussistenza o meno dell’urgenza di un atto;
- i rinvii per le cause e/o i processi non ritenuti “urgenti” sono da mesi all’ordine del giorno;
- gli orari di apertura degli uffici giudiziari sono spesso troppo ridotti e questo, unito a quanto visto nel punto precedente, rende molto difficoltoso l’adempimento dei numerosi incombenti gravanti sugli avvocati;
- la mancanza di coordinamento tra uffici crea inevitabili difficoltà negli accessi;
- l’impossibilità di rispettare i protocolli anti-assembramento durante le attese di udienza, a causa degli spazi angusti e del gran numero di persone presenti (avvocati, testimoni, parti ecc) è un problema non secondario;
- addirittura si è attribuito a figure professionali (guardia giurate e uscieri) totalmente estranee a quelle previste dalla legge, il compito di riferire i motivi di urgenza degli avvocati ai segretari ai quali viene rimessa la decisione circa la sussistenza o meno dei detti motivi con conseguente discrezionale decisione circa gli accessi degli avvocati agli uffici .
Tutte le difficoltà di cui sopra hanno generato e stanno generando un diffuso malcontento che ci ha determinati a prendere in considerazione l'idea di costituire un gruppo spontaneo di avvocati che possa rappresentare le istanze e le difficoltà di tutti coloro che vorranno aderire, apportando il loro contributo onde evidenziare le gravi problematiche riscontrate in questo periodo di chiusura a causa del Coronavirus.
Invitiamo tutte le Colleghe ed i Colleghi che intendano recuperare il loro ruolo sia nel processo che nella professione ad aderire al fine di poter discutere collettivamente le problematiche comuni per formulare proposte, trovare possibile soluzioni e presentare eventuali istanze agli organi competenti, consapevoli che solo unendo le forze potremo raggiungere risultati positivi.
La nostra iniziativa è e deve rimanere assolutamente apolitica e trovare esclusivo fondamento nel confronto paritario e costruttivo tra Colleghi, per far sì che si possa finalmente mettere la parola FINE a questa situazione intollerabile che, oltre a rendere estremamente difficile lo svolgimento della professione forense, non permette un vero ed effettivo accesso alla GIUSTIZIA ai cittadini".

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