6 APR 2025
OK!Firenze

La storia dell'abete e del Natale di Piazza del Poggio

  • 3
  • 255
La storia dell'abete e del Natale di Piazza del Poggio La storia dell'abete e del Natale di Piazza del Poggio © n.c.
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Dopo poche ore l’accensione delle luci del bellissimo abete in piazza del Poggio a Borgo San Lorenzo (martedi 8 dicembre 2015, Festa dell’Immacolata), una bella “eccellenza” nel centro storico borghigiano, il nostro Sito Web OK!Mugello, aveva già pubblicato un piccolo trafiletto di questo evento. Effettivamente è stato un momento molto bello, molto significativo, segnatamente per i tantissimi bambini presenti, che sorpresi e meravigliati durante il momento dell’accensione hanno urlato di stupore e di grande gioia, così come avevano urlato di stupore quando è stato messo in moto il bellissimo Presepe meccanico all’interno dell’Oratorio della Compagnia attigua al Santuario del SS. Crocifisso. In piazza del Poggio era presente la Giunta Comunale che ha fortemente voluto ripristinare l’albero degli auguri di piazza del Poggio, il Coro della Pieve di San Lorenzo diretto da Filippo Margheri, il popolare “cia”, coro che ha eseguito tanti canti gospel per terminare - finalmente senza che nessuno avesse da che ridire - i bellissimi e commoventi “Adeste Fidelis” e “Tu scendi dalle stelle”, brani questi che hanno cantato decine e decine di generazioni di mugellani, con pace, letizia ed amore. Questo è il Natale. Come ci capita spesso alcuni amici ci hanno chiesto la storia di questo albero, visto che le versioni sono tante e diversificate, alcune davvero esilaranti e strampalate, altre naturalmente prettamente politiche; niente di tutto questo. Ecco brevemente la storia dell’ Abete di Piazza del Poggio. Dove è posizionato l’albero con ai piedi il fatiscente Monumento alle Vittime Civili con la seduta “chiniana”, c’era una volta un “Vespasiano“,  insomma una “latrina”, costruita ad esagono, dove all’interno fatiscenti e puzzolenti gabinetti alla “turca” facevano bella mostra (per modo di dire) di sé, ma nell’estate l’odore nausebondo delle urine e degli escrementi erano davvero insopportabili, fra mosche e vermi, così come ci è sempre stato detti da tanti “vecchi” borghigiani. Poi un giorno il Podestà  (sindaco) il Cav. Giovanni Bandini,  disse basta a questo sconcio, a questo obbrobrio, e così nel 1931 fu buttato tutto giù, facendo posto ad un albero che avrebbe ingentilito la piccola piazza del Poggio. Un vecchio borghigiano Beppino Borselli, (quanto era felice quando ce lo raccontava), prese il suo camioncino, con due borghigiani facenti parte della Cooperativa dei Facchini (Tonola e Scalabrino) e d’accordo con il Municipio andarono a prelevarlo a Grezzano nella tenuta dei Sigg.ri Dapples, per poi piantarlo dai giardinieri comunali nella piazza del Poggio. Crebbe abbastanza alla svelta ( la ninfa sotto terra era ben concimata dalla latrina!!) e dopo la guerra, l’amministrazione comunale durante le Festività natalizie, decise di addobbarlo per augurare  Buone Feste a tutti i borghigiani. Tutto bene fino a quando non ci si mise di mezzo la maledetta politica e le ideologie contrapposte. Gli americani erano in  guerra nel sud est asiatico ed ecco sull’albero (anni ’60 del ‘900), apparire invece di Buone Feste la scritta “Pace nel Vietman”, poi furono i sovietici ad entrare in guerra in Afghanistan, ma però la scritta “Pace in Afghanistan” (anni ’70 del ‘900) non apparve mai e giù polemiche a non finire. Poi subentrarono altre cose, altre squisquiglie, altre polemiche  e l’albero del Poggio per le Feste Natalizie rimase al buio. Sono passati quasi 30 anni dall’ultima accensione fino all’anno scorso quando è stato deciso di riaccendere le luci natalizie. La guerra nel Vietnam non c’è più, così nell’Afghanistan, quindi a questo punto si spera che la tradizione vada avanti, almeno per le nuove generazioni, insomma che l’albero non sia di parte, ma di tutti, nella pace e nella concordia. Buon Natale e Buone Feste. L’accensione del bellissimo abete in piazza del Poggio. Le autorità comunali con i loro figlioletti durante l’accensione dell’albero del Poggio. Ecco quello che c’era alla fine degli anni ’20 (1929 ca.) in piazza del Poggio al posto dell’ abete; un puzzolente “vespasiano”.   (Foto e archivio A.Giovannini)

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 3
  • Luigi

    e lei sperava che i sinistroidi mettessero Pace In Afganistan quando fu invasa dai sovietici! Negare,negare,negare, anche l'evidenza.

    rispondi a Luigi
    sab 12 dicembre 2015 01:09
  • CARLO

    Era tanto che non aprivo il vs Sito. Ho letto questa piccola storia, in un luogo dove sono nato 65 anni orsono. Ora abito a Firenze. Bello e grazie. Tanti auguri e Buon Natale

    rispondi a CARLO
    ven 11 dicembre 2015 06:13
  • teresa

    Ma che simpatica storia. Grazie Giovannini e Buon Natale

    rispondi a teresa
    ven 11 dicembre 2015 06:01