
Il nostro amico Alfredo Altieri regala a tutti i lettori di OKMugello un augurio di Buon Pasqua a tutti i Borghigiani usando le parole di don Celso Calzolai. Con l'occasione, da parte della nostra redazione, estendiamo questo augurio a tutti i nostri lettori per una pasqua felice con la speranza che il futuro ci possa riservare tanta serenità e pace.
La Pasqua è la ricorrenza più importante per chi crede ed era ed è un evento dove sono molti e i più vari i ricordi vissuti con gli occhi di un bambino; io ne ripropongo uno di più di cent'anni fa. Il bambino di cui parlo è don Celso Calzolai borghigiano purosangue, archivista della Curia Fiorentina per moltissimi anni, nonché autore di tanti libri inerenti la religione cristiana, ma non solo. In un suo libro su Borgo San Lorenzo ricorda, con velata nostalgia, quei giorni lontani. Scrive don Celso:
Domenica delle Palme: In Pieve e al Crocifisso benedicano i rami d'ulivo, il mazzo d'ulivo del Comune è legato con un nastro tricolore. Tre preti cantano la Passione, il pievano all'altare fa la parte di Gesù. In molte case si mangia il migliaccio e le frittelle.
Sabato di Passione: Si velano le immagini e i crocifissi, le chiese sembrano vestite a lutto. Nelle Compagnie si cantano i Salmi penitenziali e s'imparano le Profezie. Domani il cappellano comincia la benedizione delle case di campagna. Giovedì tutti i preti benedicono il paese, nelle case danno il cinabrese in terra e mettono i lenzuoli puliti. Sulle federe dei guanciali c'è ricamato “Buona Notte” e sugli asciugamani “Buon giorno”.
Giovedì Santo: I macellai fanno la mostra, hanno riempito la bottega di tronconi e di agnelli, tutti addobbati con fiori di carta; stasera alle nove passa la Commissione del Comune e danno il premio alla macelleria più fornita: un diploma e una medaglia d'oro falsa. Nelle Compagnie danno il pane benedetto, quella degli Azzurri ha ordinato al forno del Viliani il pane con la farina di granturco e le uve.
Stanotte (le chiese) la Pieve e il Crocifisso rimangono aperte e a turno i preti fanno la veglia. Nelle chiese a orari diversi vengono cantati i mattutini e quando le candele sono spente si battone le “tremate”. Questa è una parola locale che indica i colpi di bacchetta sulle panche, in ricordo della flagellazione di Gesù. Anche le Monachine hanno preparato il Sepolcro e in mezzo ai fiori si vedono i dadi, il gallo, la colonna, la spugna e il lenzuolo della Veronica.
Sabato Santo: A mezzogiorno suonano le campane, per la strada molte donne si inginocchiano. Si comincia a comprare per domani e a portare la roba al forno.
Domenica di Pasqua: Il Crocifisso viene portato in Pieve, la sera ritorna alla sua chiesa. Prima di mangiare si dice il Padre Nostro e si comincia dall'uovo benedetto.
Lunedì Santo: Gli uomini vanno a rimetter Pasqua ai Cappuccini. Festa del Crocifisso. Dopo pranzo Borgo rimane deserto, si va tutti al Bosco delle Fonti a far merenda e cena.
Nell'ultima pagina del libro don Celso scrive: Queste pagine dettate da commosso affetto sono dedicate a tutti i Borghigiani, Vogliono essere, inoltre, un reverente omaggio ai miei genitori, parenti e amici, che mi insegnarono ad amare la nostra terra santa e benedetta.
Alfredo Altieri