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Le sliding doors della Fiorentina di Commisso

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Le sliding doors della Fiorentina di Commisso Le sliding doors della Fiorentina di Commisso © n.c.
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La nuova Fiorentina di Rocco Commisso è "meno nuova" del previsto. Vincenzo Montella, nonostante il finale dell'ultimo campionato tutt'altro che esaltante, è rimasto in panchina e per il ruolo di direttore sportivo è stato chiamato Daniele Pradè, che già aveva avuto una importante esperienza all'interno dell'organigramma della società viola in un recente passato. Eppure a fine maggio, nei giorni immediatamente precedenti all'ufficializzazione del passaggio di consegne tra l'attuale proprietà italo americana e i Della Valle, stava prendendo forma un'altra Fiorentina che probabilmente per qualche "effetto sliding doors", per fare riferimento al famoso film del 1998 dedicato ai "casi" o per meglio dire al destino nella vita, non ha poi visto la luce. Le insistenti indiscrezioni di portali Internet e giornali quotidiani in quel periodo parlavano di una nuova Viola che avrebbe avuto come direttore sportivo l'esperto Sean Sogliano e l'ex mister milanista Rino Gattuso al posto del già citato Montella come allenatore gigliato. Entrambi sarebbero stati consigliati a Commisso da Andrea D'Amico, uno dei procuratori più importanti nel nostro paese e rinominato anche negli USA per avere portato il suo assistito Sebastian Giovinco nella Major League Soccer, più esattamente nella rosa della squadra canadese del Toronto. Un procuratore sportivo deve essere capace di gestire gli interessi dei suoi giocatori 365 giorni all'anno ed in ogni continente del nostro pianeta. E in estate non è concesso loro di riposarsi perché spesso è proprio durante l'estate che si definisce la futura stagione calcistica. Lo racconta bene al blog di calcio L'Insider d'Amico che grazie al suo fedele smartphone ha potuto continuare a tenere i contatti in Italia nonostante abbia passato quasi un mese in California per portare a termina la lunga trattativa che ha portato proprio Giovinco dal freddo Canada alla caldissima Arabia Saudita, più esattamente al'Al-Hilal del principe Mohammed Bin Faisal. Un mese di estenuante trattativa ma alla fine il procuratore è riuscito a garantire un contratto di 4 anni a 10 milioni di euro a stagione per la "Formica Atomica" (il soprannome di Giovinco). Ovviamente queste cifre hanno destato molto scalpore e all'inizio di quest'anno si è parlato a lungo e in tutto il mondo dell'approdo in Medio Oriente dell'ex calciatore di Juve, Empoli e Parma. In realtà però D'Amico già da tempo lavora con successo nei mercati arabi dove ci sono davvero tanti petrol dollari e lo ha fatto anticipando di gran lunga i tempi. Oggi l'Asia (non solo il Medio Oriente ma anche il campionato cinese) è una via molto battuta dai procuratori per i loro giocatori ma nel 2010, quando il capitano della nazionale italiana campione del mondo 2006, Fabio Cannavaro, si trasferì a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, alla squadra dell'Al-Ahli, si trattava di un'operazione davvero sorprendente. La sua vocazione a muoversi sul mercato internazionale con successo viene confermata da questa finestra di calcio estivo con le due ultime operazioni seguite da D'Amico. La prima ha riguardato il difensore napoletano Salvatore Bocchetti. Dopo una lunga esperienza in Russia, sempre con la supervisione del procuratore, in due squadre importanti come il Rubin Kuzan e lo Spartak Mosca, il giocatore ha fatto rientro proprio in questi giorno in Italia, entrando nei ranghi del neopromosso Verona. In uscita invece, Andrea D'Amico è stato scelto per seguire le trattative del contratto che ha legato il giallorosso da una vita Daniele De Rossi fino al prossimo anno in Argentina, con la gloriosa squadra del Boca Juniors, tra i cui tifosi più accesi troviamo anche Diego Armando Maradona. Tornando alla Fiorentina, caso vuole che non ci sia nessun giocatore della squadra (attualmente visto che il calciomercato è ancora apertissimo mentre stiamo scrivendo questo articolo) sia assistito da Andrea D'Amico. Probabilmente se quella "sliding doors" a fine maggio avesse portato nella società viola sia Sean Sogliano che Rino Gattuso, ora ci sarebbe stata una situazione molto diversa nell'organico della Viola.

 

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