
Possono gratificare fino all’esaltazione. Possono umiliare fino ad uccidere. Considerate in astratto, non dicono granché, non sono idonee a produrre reazioni così forti. Le parole acquistano invece importanza in base al contesto. E più è complesso il contesto, maggiore ne è l’impatto. Un esempio. La frase “mi hai deluso”, considerata in astratto, presa a sé, non ha valore dirompente; può addirittura essere un apprezzamento. Dipende da chi la dice a chi, dal complesso della discussione in cui si colloca. Una cosa è se la dice un committente scontento a un professionista che gli ha reso un cattivo servizio. Altro è se la dice un amico al suo migliore amico, un marito alla moglie (o viceversa)…
Nel primo caso l’impatto è modesto, nel secondo è devastante: in molti ci hanno lasciato la vita.
Altro ancora è se una frase simile la si dice con un risvolto positivo, ossia per dire che poteva capitare di peggio e la “delusione” sta nell’essere capitato di meglio.
Ecco perché nel considerare le relazioni dobbiamo porre attenzione al contesto in cui le parole sono poste, più che alle parole in sé.
Fra gli elementi del contesto assume importanza prevalente il “modo” in cui le parole “arrivano”.
Tendenzialmente siamo portati a prestare attenzione a ciò che diciamo e come lo diciamo.
Gli stessi dotti della “Comunicazione” insegnano a come dire le cose, prestano attenzione al contesto ma lo fanno in funzione del “dire”, ossia in funzione di ciò che “parte” da chi comunica e da come parte.
Pochi di loro insegnano che comunicare bene significa valutare adeguatamente chi è che riceve la comunicazione, come quella comunicazione può venire valutata da colui a cui la comunicazione “arriva”.
Perché, se da un lato è fondato sostenere che le parole hanno il senso che gli vuol dare chi le esprime, di contro quelle stesse parole hanno per chi le recepisce il senso che gli attribuisce il recettore.
E a poco vale che l’esprimente tenda a far passare il convincimento che il senso giusto è il suo, quello che lui ha attribuito; rimane che di là, al ricevente è arrivato altro.