
1050 infortuni mortali in Italia, 67 in Toscana, 18 nella provincia di Firenze.
Negli ultimi cinque anni in tutta la nazione si sono verificati oltre cinque milioni di infortuni sul lavoro, che hanno provocato quasi 200 mila invalidità permanenti e oltre 7 mila morti.
I dati dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro, riferiti al 2009, sono stati presentati stamani 11 ottobre dal Presidente dell'Anmil, Romano Montini, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, per la 60^ Giornata in memoria delle Vittime del Lavoro.
Dall'Ispettorato Provinciale del Lavoro arriva il rilievo che, nel 2009, su 270 cantieri controllati ben l'80 per cento è risultato irregolare; a tal proposito risulta evidente soprattutto la mancanza di formazione, piuttosto che carenze strutturali.
"La giornata che celebriamo - ha osservato Montini - non è un rito ma un'occasione di incontro con il mondo che ruota attorno al lavoro ed ai suoi rischi; l'occasione per un bilancio su quanto facciamo e di riflessione rispetto alle azioni che indentiamo promuovere.”
Il confronto è avvenuto in Palazzo Vecchio, alla presenza del Prefetto Paolo Padoin, con gli interventi di Questura e Comandi provinciali di Guardia di Finanza e Carabinieri, del segretario Uil, Vito Marchiani, in rappresentanza di Cgil Cisl e Uil, nonché dell'Ing. Piccini per l'Ispettorato provinciale del Lavoro, Antonio Quatraro dell'Unione Italiana Ciechi, l'assessore regionale al Diritto alla Salute Daniela Scaramuccia, l'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni, e tanti altri enti e istituzioni, insieme alla partecipazione dei Gonfaloni dei Comuni della provincia fiorentini e la presenza degli amministratori, fra i quali figurava il vice Sindaco del Comune di Scarperia, Marco Casati.
Numerosi sono stati gli interventi, volti a ricordare il problema della sicurezza sul lavoro degli immigrati e di tutti i lavoratori. Nel corso della cerimonia è stato inoltre osservato un minuto di silenzio in ricordo dei quattro militari morti in Afghanistan, per i quali, il vice Presidente del Senato, Vannino Chiti, ha detto: “I nostri soldati sono lì perché mandati dal nostro Paese, con la Comunità Internazionale, sulla base dell'Art. 11 della nostra Costituzione".
Inoltre, sono stati consegnati diversi riconoscimenti attribuiti dall'Inail ad alcuni invalidi toscani; allo stesso tempo, sono stati infine premiati gli studenti vincitori del concorso “Foulard per la pace”, ideato nell'Isis Checchi di Fucecchio e presentato dalla Prof. Grazia Focardi.
Cogliendo l'occasione di questa gioirnata, anche nel nostro Mugello sarebbe utile non dimenticare quel che ancora troppo spesso succede sulle sedi di lavoro. Per ricordare i tre operai caduti dalla piattaforma aerea di un pilone autostradale nei cantieri della Variante di Valico dell'A1, nell'ottobre del 2008, per ricordare il ventiquattrenne rumeno schiacciato dalla betoniera su un cantiere di manutenzione dell'A1, a fine luglio a Barberino, per fare solo qualche esempio, purtroppo. Per ricordare tutti i morti sul lavoro, in Mugello, in Italia, nel mondo, per non dimenticare l'importanza del rispetto della sicurezza sul lavoro, ci sembra interessante rileggere e riflettere sulle parole di Pietro Mirabelli, operaio lancista di galleria, ex-lavoratore Cavet nel tratto mugellano, e testardo difensore della sicurezza sul lavoro, anche lui purtroppo recentemente deceduto, proprio a causa di una morte bianca in un cantiere svizzero:
“Sono Pietro Mirabelli, operaio della TAV e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Da dodici anni sono presente sul cantiere del Cavet, l’impresa che ha vinto l’appalto per la realizzazione del tratto che permetterà di collegare Bologna a Firenze.
In questi anni ho visto decine e decine di operai infortunarsi, diventare invalidi e morire. Manca poco alla fine della realizzazione. Molti uomini e donne saliranno sui treni e non immagineranno quanto sangue è stato versato, quante madri hanno pianto per i loro figli e quante mogli sono rimaste sole. L’attenzione sugli infortuni sul lavoro è forte quando ci sono incidenti nei luoghi di lavoro, se ne parla una settimana, e poi tutto viene messo nel conservatorio della dimenticanza. Ma ogni giorno muoiono lavoratori in aziende sconosciute, nell’edilizia, nell’agricoltura.”