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Firenze - Calistri, Di Puccio e Piccioli lasciano la maggioranza di Palazzo Vecchio

Delusione e disaccordo con le recenti decisioni politiche del Partito Democratico (PD)

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Palazzo Vecchio Palazzo Vecchio © ufficio stampa
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I consiglieri Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli hanno espresso la loro delusione e disaccordo con le recenti decisioni politiche del Partito Democratico (PD), portando alla loro decisione di lasciare la maggioranza. Hanno evidenziato una mancanza di dialogo e apertura da parte del PD, in particolare sulla gestione del Piano Operativo Comunale (POC) di Firenze. Nonostante la presentazione di 28 emendamenti per indirizzare meglio il piano verso una visione di città inclusiva e pubblica, 25 di questi sono stati respinti. La divergenza di visione riguardava principalmente la vendita di immobili pubblici e la mancata inclusione di nuove scuole pubbliche, dimostrando una continuità con politiche passate piuttosto che la promessa discontinuità.

Durante l'esame del piano, sono emerse preoccupazioni specifiche riguardanti l'ex ospedale San Giovanni di Dio e la Scuola Lavagnini, con la vendita di preziosi immobili pubblici e la rinuncia a spazi educativi pubblici. Le motivazioni dietro tali decisioni, secondo i consiglieri, avrebbero dovuto essere di natura politica anziché tecnica, evidenziando una mancanza di direzione politica chiara.

Nonostante alcuni emendamenti positivi riguardanti la gestione delle acque piovane e la valorizzazione delle risorse naturali, il piano è stato criticato per non aver incluso un Piano del Verde e per aver introdotto misure che favoriscono la rendita piuttosto che il bene pubblico. Questo include regolamentazioni ambigue su alloggi per studenti e turisti, vendita di beni pubblici, e l'assenza di un chiaro impegno verso l'edilizia residenziale pubblica.

Il disappunto dei consiglieri riguarda anche la mancanza di coinvolgimento cittadino e la non audizione dei consiglieri eletti del quartiere 1, evidenziando un processo decisionale chiuso e poco inclusivo. Questa situazione ha portato alla loro decisione di votare contro il POC e di uscire dalla maggioranza, segnalando una rottura significativa all'interno del consiglio comunale e sottolineando la necessità di un nuovo approccio politico che tenga maggiormente conto delle esigenze dei cittadini e del bene pubblico.

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