Nel silenzio e nel freddo, non solo metaforici di un Franchi deserto in un lunedì sera prefestivo va in scena una sfida già col coltello fra i denti di due vecchie glorie che hanno avuto un pessimo avvio di stagione.
Fiorentina - Genoa è una partita della paura perché chi perde è nei guai. La viola alla vigilia è strigliata e incoraggiata da Prandelli che cera di prendersi la squadra sulle spalle motivandola in ogni modo possibile e pare a niente servire nemmeno quel lutto al braccio e quel ricordo di un grande eroe viola, Mario Maraschi morto pochi giorni fa.
Maraschi attaccante moderno e versatile nato ala è uno dei grandi dell'ultimo scudetto viola e l'autore a Torino del gol del 2-0 alla Juventus che consegnarono lo scudetto 1968-1969 a Firenze. Un campione vero che manca nel deserto di questo Campo di Marte deserto e avaro di gioco e sentimenti.
Nemmeno uno sceneggiatore contorto poteva scrivere un copione così. Il Genoa a due minuti dalla fine della gara ha visto la luce in fondo al tunnel col gol di Pjaca, ma il pari di Milenkovic al 98’ ha restituito serenità ai viola, che parevano sprofondati nell’incubo.
Dopo un primo tempo da sbadigli in cui prevaleva la paura e si mirava più a non prenderle che a darle nella ripresa la viola ha deciso di giocare alzando il baricentro.
Bonaventura e poi due volte ancora Vlahovic mettono paura a Marchetti, che poi deve uscire dal campo dopo lo scontro con Bani.
Il cronometro segna il 25’ quando si registra l’episodio-chiave della gara, con il gol di Bonaventura – dopo una bellissima combinazione con Amrabat e Callejon – annullato dopo un consulto con la Var da parte dell’arbitro Doveri che rileva che il centrocampista viola s’è appoggiato su Lerager a inizio azione, facendolo cadere a terra.
Il finale è tutto viola ma poi dopo una palla persa male da Borja Valero, Pjaca sblocca superando Dragowski. All'89 la partita sembra chiusa e la viola sprofondare nel baratro e invece la reazione è guerresca e su un cross di Biraghi Milenkovic riesce a battere Paleari dopo tre tiri di fila ribattuti.
Il bicchiere viola è però mezzo vuoto.
Il tabellino
FIORENTINA (4-2-3-1): Dragowski; Caceres, Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Amrabat, Pulgar (90’+3′ Kouamé); Callejon (79′ Eysseric), Castrovilli (41′ Bonaventura), Ribery (79′ Borja Valero); Vlahovic (79′ Cutrone). A disposizione: Terracciano, Barreca, Igor, Duncan, Lirola, Martinez Quarta, Venuti. Allenatore: Prandelli.
GENOA (3-5-2): Marchetti (65′ Paleari); Masiello, Zapata (37′ Ghiglione), Goldaniga; Bani, Lerager, Sturaro, Radovanovic (80′ Behrami), Pellegrini; Shomurodov (65′ Pjaca), Scamacca (80′ Destro). A disposizione: Zima, Badelj, Czyborra, Dumbravanu, Pandev, Rovella, Zajc. Allenatore: Maran.
ARBITRO: Doveri di Roma.
AMMONITI: Pulgar, Sturaro, Pellegrini, Borja Valero.