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Il simbolo del cervo: un legame tra Herzfeld e gli Ubaldini del Mugello

Un viaggio tra araldica e spiritualità: il cervo come simbolo di fede e identità dal Sacro Romano Impero al Mugello.

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Il cervo nell'araldica degli Ubaldini Il cervo nell'araldica degli Ubaldini © nc
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Questo interessante racconto storico, segnalatoci dal nostro lettore Gaetano Dini, ci guida attraverso i secoli, rivelando come il cervo abbia assunto un ruolo emblematico nell’araldica e nella religiosità europea. Da Herzfeld, in Vestfalia, alle colline del Mugello, il simbolo attraversa la storia, legando i Sassoni cristianizzati agli Ubaldini, una delle più illustri famiglie nobili del territorio.

Nella storia araldica e religiosa europea, il cervo emerge come un simbolo di conversione, nobiltà e fedeltà. A Herzfeld, in Vestfalia, la prima chiesa cristiana in territorio sassone fu fondata nel 790, quando i Franchi di Carlo Magno stavano ancora consolidando la loro conquista. Il cervo, simbolo della città, rappresentò la transizione spirituale dei Sassoni verso il Cristianesimo, incarnando al contempo la loro identità sotto la spinta pastorale e militare dei Franchi.

Santa Ida di Herzfeld, moglie del nobile franco Ecberto, duca dei Sassoni nominato da Carlo Magno nell’804, adottò il cervo come suo simbolo araldico. La coppia fondò la comunità cristiana di Herzfeld e fu l'origine della casata sassone degli Ecbertini, da cui discese la dinastia degli Ottoni, imperatori del Sacro Romano Impero dal 962 al 1024.

Gli Ubaldini del Mugello e il simbolo del cervo

Nel Mugello, la nobile famiglia degli Ubaldini governò dal periodo longobardo fino al 1373, lasciando un'impronta indelebile sul territorio con castelli e rocche. Il loro stemma, raffigurante una testa di cervo, collega la famiglia alle tradizioni araldiche imperiali.

Secondo una leggenda, l’imperatore Federico Barbarossa concesse il simbolo agli Ubaldini dopo una battuta di caccia al cervo, in cui un membro della famiglia lo aiutò a trafiggere l’animale. Tuttavia, il legame araldico potrebbe avere radici più profonde: il cervo, simbolo della casata sassone degli Ottoni, potrebbe essere stato adottato dagli Ubaldini come segno di fedeltà agli imperatori sassoni.

Le radici longobarde o franche degli Ubaldini

La famiglia Ubaldini potrebbe discendere da aristocratici longobardi locali o da nobili franchi giunti in Italia con Carlo Magno, che per primo assegnò il titolo di conte ai suoi sostenitori. Qualunque fosse la loro origine, l’adozione del cervo potrebbe riflettere una scelta politica e culturale, espressione di fedeltà agli imperatori sassoni Ottone I, Ottone II, Ottone III ed Enrico II il santo.

Un simbolo di identità e fedeltà

Il cervo, già simbolo della casa imperiale sassone e della conversione cristiana, sarebbe dunque stato adottato dagli Ubaldini non solo come elemento araldico, ma come testimonianza di un legame spirituale e politico con l’Impero. Questo emblematico animale, ponte tra Herzfeld e il Mugello, racconta una storia di tradizione, potere e fede che attraversa secoli e confini geografici.

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