
Ad un giorno dalla Conferenza dei Servizi per autorizzare l’impianto eolico sul Monte Gazzaro, domenica 16 marzo oltre sessanta persone hanno percorso il tratto della GEA dalla Futa alla cima del Gazzaro. Ecco la nota sulla giornata che riceviamo e pubblichiamo dal Comitato:
In una assolata domenica dai comuni del Mugello, da Vicchio a Firenzuola, da Barberino a Scarperia, ma anche da Firenze e da Bologna si sono ritrovati al muraglione della Futa cittadini giovani e anziani, bambini e cani, aderenti al Cai di Imola e di Bologna insieme ai membri del Comitato monte Gazzaro – no eolico selvaggio al completo, ai rappresentanti di Italia Nostra e della Rete di Resistenza dei Crinali, accomunati dalla volontà di difendere quel territorio. Si sono mossi lungo il sentiero degli Dei attraverso una faggeta stupenda, con alcun esemplari straordinari per dimensioni e bellezza, su un terreno colorato dalle precoci fioriture primaverili. Molti di loro si erano schierati contro quest’opera dopo aver visto le foto e i progetti che vogliono distruggere questo bene straordinario. Attraversarlo e goderne direttamente in prima persona è stata per tutti un’esperienza emozionante.
Cogliere con uno sguardo il lago di Bilancino e le cime che gli fanno da fondale in simultanea con le vette innevate del Corno alle Scale, i borghi disseminati lungo la statale della Futa è un’esperienza facilmente accessibile, il tracciato è relativamente facile, ma soprattutto è un’esperienza fatta da migliaia di persone ogni anno come dimostra il “ libro vetta Monte Gazzaro” contenuto in una scatola di metallo ai piedi della croce.
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Se quanti oggi devono decidere se autorizzare o no l’impianto eolico industriale sul Gazzaro avessero anche solo una volta percorso quel tracciato e disteso lo sguardo su quel panorama sterminato, non avrebbero dubbi: il no all’impianto sarebbe rapido deciso e incontrovertibile.
Al rientro dall’escursione i rappresentanti del Comitato, entusiasti per la riuscita dell’iniziativa, hanno dichiarato di confidare in un esito positivo della vicenda,certi che i funzionari che dovranno prendere la decisione abbiano quella sensibilità auspicata dall’assessore Marson nei confronti del nuovo Piano del Paesaggio approvato dalla Giunta Regionale Toscanail quale tutela in maniera inequivocabile e con ricchezza di espliciti riferimenti l’area del Gazzaro. Sarebbe intollerabile che al danno prodotto dall’impianto si aggiungesse la beffa di vederlo autorizzato a un passo dall’approvazione di una legge che lo renderebbe addirittura improponibile.
Nelle foto: alcuni momenti della giornata di domenica 16 marzo. Foto comitato 'Monte Gazzaro. No eolico selvaggio'
bernardo
Se venti persone possono fermare qualsiasi progetto ambientale - non questo che potrebbe anche essere da rivedere - in Italia siamo messi proprio male. Basta un comitato e l'impianto gi morto. Ma siamo troppo furbi noi e troppo stupido il resto del mondo dove gli impianti si fanno o l'esatto contrario?