Italia Nostra invia una lunga lettera aperta e insieme l’invito a un confronto pubblico al sindaco per esprimere tutta la preoccupazione per la vicenda legata allo stadio Franchi e alla sua possibile riqualificazione.
Le voci degli ultimi giorni che vedono un'accelerazione da parte del patron della Fiorentina Rocco Commisso verso la soluzione di costruire uno stadio nuovo a Campi Bisenzio dove costi e tempi di realizzazione, secondo l’imprenditore italo-americano, sarebbero più “fast fast fast” rispetto a quelli di Firenze riapre con decisione il capitol su quale futuro attende il Franchi nell'ipotesi rimanesse orfano della Fiorentina.
La lettera l’ha scritta la sezione fiorentina dell’associazione Onlus che si batte per la salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali del nostro Paese, e l’ha indirizzata direttamente al sindaco Dario Nardella che nelle ultime settimane e ancora durante la presentazione del progetto “Rinasce Firenze” sulla questione stadio nuovo/stadio restaurato/stadio alla Mercafir (?) è stato un po' vago.
“Siamo molto preoccupati – confessa Leonardo Rombai, docente universitario e presidente di Italia Nostra Firenze – perché negli ultimi mesi abbiamo assistito a scelte altalenanti da parte del Comune che hanno assecondato richieste e interessi i quali vanno in direzione opposta a quella della salvaguardia e della conservazione dello stadio Artemio Franchi, disattendendo in questo alla puntuale indicazione espressa dalla Soprintendenza secondo la quale la migliore garanzia per la sua conservazione nel tempo, adeguandolo però alle mutate esigenze del calcio, sarebbe quella di un intervento di addizione che possa inserirsi nella impianto odierno senza comprometterne la struttura e la consistenza originaria”.
Un’ipotesi quest’ultima più volte tornata alla ribalta negli dibattiti sul futuro del vecchio Comunale e anche sulla possibilità che Commisso potesse dichiararsi interessato a un eventuale acquisto dell’edificio dopo il disimpegno sull’area Mercafir perché giudicata troppo costosa. Ma mai presa veramente sul serio dall’amministrazione, come non lo sono stati mai progetti alternativi di restyling del Franchi a parte quello dello studio Archea dell’architetto Casamonti che prevedeva l’abbattimento delle curve per trovare gli adeguati spazi commerciali chiesti dalla società viola.
“Dopo il rifiuto di Commisso ad acquistare l’area Mercafir – prosegue Rombai – il sindaco è tornato sulla possibilità di restyling dello stadio per assecondare ancora meglio la proprietà statunitense chiedendo che in un certo senso sia ‘tolta di mezzo la Soprintendenza’ e che il comune proprietario possa avere pieni poteri decisionali, vedi la proposta di legge dell’onorevole Di Giorgi (Pd) che però ha suscitato perplessità nello ministro Franceschini. Tutto ciò per favorire la soluzione indecente avanzata dalla proprietà della Fiorentina di avere gratis la cessione dello stadio per poterlo demolire lasciando in piedi solo la Torre di Maratona”.
Un atteggiamento giudicato “inaccettabile” da Italia Nostra che chiede al sindaco fiorentino come mai non sia stata presa in considerazione la proposta a suo tempo formulata dall’Onlus: un intervento di restauro/adattamento alle esigenze del calcio moderno da realizzarsi attraverso un concorso a inviti rivolto a un numero ristretto di architetti di chiara fama e bandito da una commissione con competenze specifiche sulla materia. “Se fosse stata accolta – conclude Rombai – oggi probabilmente saremmo in una fasa avanzata, forse addirittura a un precorso progettuale autorizzativo magari senza necessità di deroghe alle normative vigenti”.